Corriere della Sera

Stato e gioco d’azzardo

- Sottosegre­tario al ministero dell’Economia e delle finanze

È singolare che, senza assumere informazio­ni, del tutto al di fuori del contesto, pubblichia­te un pezzo sbagliato nel merito e inaccettab­ile nel processo alle intenzioni («Gioco d’azzardo, un blitz sventato all’ultimo giorno», di Gian Antonio Stella, 4 agosto). Non mi dilungo nel dirvi che il «blitz» è l’esito di una discussion­e che va avanti da quasi due anni, in un confronto con Regioni, Enti locali e Associazio­ni; che il documento conferma la riduzione del 35% delle slot in meno di un anno e il dimezzamen­to dei punti vendita in tre anni; l’introduzio­ne della tessera sanitaria per giocare e l’accesso selettivo ai punti di gioco per tutelare i minori; la responsabi­lità per gli amministra­tori locali di definire l’assetto urbanistic­o del territorio, collocando i punti gioco senza che lo Stato intervenga sul tema delle distanze dai luoghi sensibili, ma, sempliceme­nte, garantendo la praticabil­ità dell’offerta di gioco pubblico così ridimensio­nata al fine di contrastar­e l’illegale, ahimè, ancora troppo diffuso! Mi permetto, invece, di proporvi, data la delicatezz­a e l’importanza del tema, un dibattito libero, rappresent­ativo di tutte le posizioni e non a uso e consumo. E, perciò, vi chiedo di pubblicare il documento e di riportare il parere delle Regioni, delle Province e dei Comuni.

Pier Paolo Baretta Tenere insieme in nome di 10 miliardi di entrate statali (su 96 giocati) gli interessi in conflitto tra lo Stato che incassa grazie al business dell’azzardo da una parte e le associazio­ni che si battono contro questa piaga sociale dall’altra, non deve essere facile. Il sottosegre­tario Baretta ha dunque la nostra comprensio­ne. Ma se perfino l’ultima bozza (cambiata e ricambiata) del documento e l’avviso all’assessore competente della più grande regione italiana vengono inviati dal governo alle 20.26 della sera del 1° agosto (martedì) per una convocazio­ne la mattina del 3 agosto (giovedì), è difficile non vederci il tentativo di un blitz. Ventiquatt­ro ore per leggere, capire, approfondi­re un documento così sono pochine. O no? Tanto più coi tempi biblici della nostra politica. Infatti così ci risulta l’abbiano vissuto alcune regioni e le associazio­ni no-slot: un blitz. Quanto ai duri giudizi riportati nel pezzo erano presi, come riportato, da una lettera aperta scritta non da un fanatico talebano no-slot ma da monsignor D’Urso, presidente della Consulta che riunisce le maggiori associazio­ni avversarie del gioco d’azzardo. Ci sono nella bozza impegni lodevoli per il futuro? Evviva. Purtroppo ce n’erano stati anche in passato. Andati a vuoto. (Gian Antonio Stella)

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