Corriere della Sera

«Essere una brava persona è la cosa più sexy»

Cara la trasformis­ta L’ex top Delevingne parla delle sfilate («non mi mancano, ma le amiche che avevo sì») e dell’incontenib­ile voglia di «sbagliare per migliorarm­i»

- Paola Pollo

«Shit», dice all’ennesima volta che le chiedono di immergere un Magnum nella cioccolata e poi rotolarlo nella granella colorata e infine addentarlo con cupidigia. Imbarazzo? Macché. Un’alzata di spalle, gli occhi sgranati come dire «e allora?». Perché a Cara Delevingne non importa di sembrare quella che non è. Non traggano in inganno le lunghe gambe da fenicotter­o, le mani da pianista, la pelle color della luna e gli occhi come smeraldi. Scordatevi insomma di trovarvi di fronte la top model eterea e indolente. Che ride a comando e fa flap flap con le ciglia e ancheggia. Cioè lo sa fare e anche molto bene, tanto è vero che in neppure due anni da quando fu scoperta (era il 2009 e aveva 17 anni) ha scalato tutte le hit-top-model ed è diventata la più pagata e ricercata e inarrivabi­le, ma le passerelle e i servizi fotografic­i non sono mai stati la sua t-shirt preferita.

Camminava è vero come una creatura divina ma una volta girato l’angolo in back stage riprendeva la sua falcata da scaricator­e di porto, per quanto da parte di madre discenda da una famiglia di baroni, i Faudel-Phillips, e due dei suoi antenati furono Lord sindaci della città di Londra. Così a ventitré anni, nel 2015, con pure qualche parte in film, dice addio alla moda e si concede solo al cinema diventando l’enigmatica e tormentata Margo di «Città di carta» pellicola e libro di riferiment­o dei Millenials più giovani.

Un basco rosso con la scritta «anarchia», un micro tubino nero e i tacchi a spillo che si toglie appena può per diventare il monello che in lei. «Non mi piacciono i tacchi, mi piace stare comoda se riesco, preferisco indossare scarpe basse».

L’istinto per lei è?

«È una domanda molto strana. Non lo so, dipende. Mi sveglio tutte le mattine e lo seguo, credo. Il mio istinto è di continuare a imparare tutti i giorni, sbagliare per migliorarm­i. Mi piace diffondere gioia e divertirmi. Però sì, sono molto spontanea mi piace vivere nel momento. E se voglio to- I capelli rasati «È stato uno shock ma ero felice: non avevo mai visto la mia testa. Mi sentivo molto forte. E poi avvertivo il vento, che effetto strano» gliermi le scarpe me le tolgo. Se voglio correre fuori, corro. Lavoro molto. Ed è bello ogni tanto liberarsi».

Una donna forte per lei è?

«Qualunque donna. Credo che siano le creature più fantastich­e e forti del pianeta. E oggi come mai hanno molte occasioni per sfogarsi, far sentire la loro voce e difendersi. Possono fare cose grandiose. Donano la vita e questo è più che sufficient­e per renderle uniche».

La parola sexy le piace?

«Credo che le persone diano troppa importanza e peso a questa storia del sexy. Per alcuni è quello che vedono: quindi un nudo, un rossetto rosso, un tacco a spillo. Per me no. Credo che essere sexy sia sentirsi a proprio agio con se stessi, essere sicuri. È sentirsi dentro e non apparenza. Qualcosa che ha a che fare con la felicità e la lealtà. Ecco. Credo sia la cosa più sexy al mondo essere una brava persona».

Una «brava persona»? Socialment­e utile come lei, per esempio?

«Al momento credo siano importanti­ssime le battaglie contro il cambiament­o climatico. Voglio salvare l’oceano, sì. E poi combattere la crisi dei rifugiati che è un’emergenza enorme per noi ma soprattutt­o per loro. E ci sono i ragazzi con gravi pro-

blemi di salute mentale che sono abbandonat­i a se stessi. Ci sono tante cose da fare. Ed è nostro dovere farle. Solo migliorand­o il mondo possiamo consegnarl­o al futuro».

Nostalgia delle passerelle?

«Nooooo! Ma le amiche sì. Condividev­amo tanto tempo. Era la parte più divertente, ma stare impettita davanti a un obiettivo proprio non mi manca. Anche lavorare con gli stilisti è stato bello e lo è tuttora. Sono fortunata perché vado da Chanel e mi siedono in prima fila a guardare. Non è che non voglio sfilare mai più, ma deve essere il momento giusto».

Per esigenze di copione si è rasata i capelli, che erano lunghi e biondi. Ci sono attrice in passato che si sono rifiutate di farlo. Un altro tabù al quale lei ha dato un calcio.

«Non ci ho pensato molto, l’ho fatto e basta È stato uno shock ma ero felice, non avevo mai visto la mia testa. Mi sentivo molto forte. Ho pensato alle donne malate di tumore e a loro coraggio e alla loro bellezza. E poi sentivo il vento e mi sentivo strana».

Il suo più grande piacere?

«L’amore, la vita, la felicità. Il lavoro è triste? No. Tutti i giorni sono grata per quello che faccio. E vorrei continuare».

Moda o cinema?

«Nei film non esprimo la mia personalit­à ma sono il personaggi­o che interpreto, con la sua energia. Si tratta di lasciare dietro di me tutto quello che sono per rendere più verosimile e reale il ruolo. Nella moda mi hanno sempre chiesto di lasciarmi andare, di essere chi sono».

Lo stile di Cara in poche parole?

«La maggior parte delle volte preferisco stare comoda e indossare i pantaloni della tuta, e andarmene in giro struccata e fregarmene come fanno un po’ tutti. Però adoro anche vestirmi elegante, ma soprattutt­o sentirmi bella. Non è importante cosa indossi, ma come ti senti. La moda ti dà la grande opportunit­à di provare cose nuove e tastare i tuoi limiti. Per questo è fantastica».

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1 Capelli lunghi e biondi: Cara Delevingne, vestita Moschino, nella nuova campagna per Magnum. È nata a Londra il 12 agosto del 1992: scoperta come modella a 17 anni, ha avuto una carriera folgorante che l’ha portata a diventare una delle top model più...
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