Batterie al sale per gestire l’energia solare «fatta» in casa
La start up Une mette a punto il sistema Zhero, verrà distribuito da Elmec
Giuliano Scaltriti è proprio “figlio” del distretto che, fra Reggio Emilia e Modena, ha sviluppato eccellenze italiane nella meccanica di precisione. Studi tecnici e specializzazioni in informatica ed elettronica, una passione per l’ambiente e i materiale ecologici, lavora in alcune aziende del settore quindi comincia a elaborare un progetto suo.
Nasce così nel 2012 a Correggio la sua start-up, Une, acronimo di Universal nature energy. Che ha sviluppato Zhero, un sistema che raccoglie, conserva e gestisce l’energia prodotta da impianti fotovoltaici residenziali ottimizzando l’autoconsumo. E che si distingue perché utilizza batterie al sale messe a punto dal gruppo Fiamm, resistenti, di lunga durata e riciclabili, include tutto e va solo associato ai pannelli solari. E ha già un «track record» di cinque anni: 20 sistemi installati e funzionanti.
Ora Zhero va sul mercato, grazie anche all’accordo di distribuzione per l’Italia con Elmec solar, società specializzata nel fotovoltaico che ha sede a Brunello (Varese) e fa parte del gruppo di servizi informatici Elmec. «Abbiamo conosciuto Une attraverso Fiamm», spiega Alessandro Villa, amministratore delegato di Elmec solar «perché l’accumulo di energia è uno dei temi del futuro nel fotovoltaico. In Fiamm ci hanno parlato del sistema messo a punto da Une che gestisce con logica integrata stoccaggio e utilizzo dell’energia prodotta».
Scaltriti prepara ora il terreno per far compiere alla sua start-up il salto che potrebbe portarla anche in Borsa. Finora in Une hanno lavorato lui, proprietario e amministratore unico, e otto dipendenti. «Abbiamo anche coinvolto 40 ingegneri che hanno collaboraUniversità to nelle varie fasi della realizzazione di Zhero». Che ha ricevuto il sigillo di eccellenza Ue e nel 2016 si è aggiudicato con il Politecnico di Milano il progetto europeo per le energie rinnovabili InteGridy insieme ad altri 30 partner comunitari. «Zhero», sottolinea Scaltriti, ha anche partecipato al progetto scientifico Biosphera 2.0, promosso fra gli altri da Politecnico Torino e
Le assunzioni In programma per raggiungere i primi obiettivi ci sono una ventina di assunzioni
L’obiettivo Una prima linea sarà in grado di produrre cinquemila Zhero nel corso di un anno
Valle D’Aosta, gestendo l’energia prodotta dai pannelli in una casa itinerante autonoma in qualunque situazione geografica. Attualmente è sperimentata dall’esercito a Roma».
I primi 30 Zhero sono già in produzione nella sede che presto diventerà “vecchia”: nella nuova si produrrà, si farà formazione e ci sarà una foresteria per chi verrà a conoscere il nuovo sistema. Perfino il prudente Scaltriti (titolare di tre brevetti) si lascia andare a numeri-obiettivo che parlano di un possibile boom: una prima linea sarà in grado di produrre 5 mila Zhero l’anno e ne è gia stata ipotizzata una seconda per l’eventuale raddoppio. Andasse tutto secondo i piani più ambiziosi Une diventerebbe un’azienda da 100-140 milioni di fatturato. E per raggiungere il primo target sono in programma 20 assunzioni.