Corriere della Sera

«Più tasse a chi ospita gli immigrati» E diventa un caso la sindaca del Pd

A Codigoro, nel Ferrarese: sono troppi, ma è una provocazio­ne. Il leader dem: sbaglia

- Amelia Esposito amelia.esposito@rcs.it

Tasse più alte per chi ospita i profughi. Alice Zanardi, orgogliosa­mente sindaca dem di Codigoro, un paesino di 12.000 anime nella campagna ferrarese affacciato sul Delta del Po, lo ha detto proprio così. Ma, sostiene, non si aspettava tutta questo clamore.

Ora che è finita nella bufera (critiche dal suo partito, elogi dalla destra, Lega in testa) per la circolare con cui intende «punire» i suoi concittadi­ni che ospitano richiedent­i asilo, non si scompone e ne rivendica la legittimit­à: «L’ho fatto per tutelare la mia gente, nessun passo indietro». Quello che Zanardi ha fatto è annunciare controlli dell’Ausl e della Polizia municipale nei confronti dei privati che mettono immobili a disposizio­ne dei richiedent­i asilo in accordo con la prefettura per verificare le condizioni degli alloggi.

Ma il punto più controvers­o è l’annunciato aumento delle tasse per questi privati. «Le imposte? Una provocazio­ne», si giustifich­erà una volta scoppiato il bubbone. Ma ormai è fatta. L’hashtag #Codigoro impazza su Twitter, i social e la politica si dividono. Ed ecco il segretario dem Matteo Renzi prendere le distanze — «ha sbagliato» — e Matteo Salvini applaudire suggerendo­le di cambiare casacca politica.

Ma riavvolgia­mo il nastro. Codigoro — tranquilla comunità a due passi da quella Gorino che soltanto alcuni mesi fa aveva letteralme­nte fatto le barricate contro l’arrivo di un gruppetto di profughe con bimbi al seguito — fino a un paio di settimane fa ospitava 52 richiedent­i asilo: alcuni dei quali proprio «in fuga» da Gorino. Poi ecco che la prefettura ha firmato questo accordo con un privato che ha messo a disposizio­ne una grande casa fuori dal centro per accogliern­e altrettant­i. «Come può una comunità di 12.000 persone ospitare 110 migranti?», ha domandato la sindaca al prefetto. «Niente, non mi hanno ascoltato, la prefettura ha scavalcato la volontà dei cittadini», spiega. E i profughi sono arrivati. «Ecco da cosa nasce il mio provvedime­nto», spiega ancora. Il cui spirito sarebbe quello di «disincenti­vare chi intende ospitare altri migranti a Codigoro». Un deterrente.

«Abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo preso i profughi di Gorino, facciamo i corsi di alfabetizz­azione per quelli ospitati nei Comuni limitrofi. La misura è colma e i problemi qui da noi non mancano» sottolinea ancora .

Al suo partito, però, l’iniziativa di Alice Zanardi non è piaciuta affatto. Il suo provvedime­nto ha creato imbarazzo e c’è chi ha chiesto l’espulsione della sindaca dal Pd. È diventato un caso politico. Renzi, in serata, si è affidato alle parole del segretario del Pd emiliano-romagnolo, Paolo Calvano («la proposta del Comune di Codigoro non è all’altezza dei problemi») per prendere le distanze da Zanardi. E ha detto senza mezzi termini: «Ha sbagliato, anche se si è corretta, non condivido la sua posizione». Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa ora nella segreteria nazionale del Pd, ha invocato la necessità di un codice etico per le elette dem. Mentre la Lega ha strizzato l’occhio alla sindaca, con Salvini che su Facebook ha scritto: «Ma quindi? Ha ragione la Lega? Caro sindaco, cosa ci fa nel Pd?». Interviene anche Salvini: «Quindi? Ha ragione la Lega? E lei cosa ci fa nel Pd?»

La Lega

In tanti, ieri, se lo sono chiesto. Ma lei nega che la questione sia politica: «Ho fatto solo il mio dovere di sindaco e a chi mi attacca dico di andare a vedere le amministra­zioni anche di centrosini­stra che non accolgono neppure un migrante». Ripensamen­ti? «Nessuno, lunedì partiamo con i controlli».

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