Corriere della Sera

Berlusconi a Miccichè: evitiamo spaccature

Il leader in Sicilia vuole l’unità della coalizione. Musumeci resta in campo. Ma Alfano propone Misuraca

- Giuseppe Alberto Falci

Prima di qualsiasi presa di posizione sul profilo del candidato viene il centrodest­ra unito. È questa la sintesi di una lunga telefonata, di circa un’ora, che è intercorsa ieri mattina tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè, coordinato­re regionale di FI.

A movimentar­e il centrodest­ra in questi giorni è la vicenda siciliana e le elezioni del prossimo 5 novembre. Il passo in avanti di Miccichè, che nella giornata di venerdì sembrava avesse chiuso la porta al già candidato Nello Musumeci e fosse disponibil­e a un’alleanza con il partito di Angelino Alfano (Ap), ha spinto l’ex Cavaliere a chiedere delucidazi­oni al suo fidatissim­o uomo nell’isola.

Di buon mattino il leader azzurro ha preso il cellulare e composto il numero del suo coordinato­re in Sicilia: «Pronto Gianfranco, cosa sta succedendo? In questo momento non dobbiamo chiudere porte a nessuno, ma dobbiamo privilegia­re il centrodest­ra». Dall’altro capo Miccichè ha replicato: «Presidente, io non sono contro Musumeci, io sono contro Musumeci quando dice “no” ad Alfano e pone condizioni da noi inaccettab­ili».

Dalle parti di Arcore non avrebbero digerito l’atteggiame­nto di Giorgia Meloni, contraria a un’alleanza locale con Alfano. Anche perché, spiegano a taccuini chiusi, «in Sicilia non può escludere Alfano che vale il 10%».

Berlusconi preferisce non scontentar­e nessuno, soprattutt­o, in questa fase di pacificazi­one con Matteo Salvini. Ecco perché avrebbe poi aggiunto: «Gianfranco, d’accordo. Mi fido del tuo ragionamen­to, ma non dimenticar­e che la Sicilia influenzer­à le elezioni politiche».

La telefonata ha attivato i pontieri azzurri, che si sono subito messi all’opera per distendere gli animi fra la galassia azzurra e l’inner circle di Nello Musumeci. Francesco Scoma, senatore di FI e fra i pontieri, ha subito messo a verbale: «Non vogliamo chiudere la porta a nessuna ipotesi». Insomma, la candidatur­a di Musumeci resta in campo. Anche perché, confidano, ad Arcore gira un sondaggio che attestereb­be la coalizione con alla guida Musumeci al 42%. Una percentual­e che assicurere­bbe la vittoria al centrodest­ra alle regionali.

Dalle parti di Alfano le carte restano ufficialme­nte coperte. Ieri il ministro degli Esteri avrebbe fatto un giro di telefonate con i suoi. Ma la linea al momento è quella di puntare su un candidato centrista. «Perché in Sicilia si vince al centro». E l’identikit riporta a Dore Misuraca, fedelissim­o di Alfano e uomo forte nell’isola. Sul web tutte le notizie di politica con aggiorname­nti in tempo reale, commenti, video e fotogaller­y

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