Berlusconi a Miccichè: evitiamo spaccature
Il leader in Sicilia vuole l’unità della coalizione. Musumeci resta in campo. Ma Alfano propone Misuraca
Prima di qualsiasi presa di posizione sul profilo del candidato viene il centrodestra unito. È questa la sintesi di una lunga telefonata, di circa un’ora, che è intercorsa ieri mattina tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di FI.
A movimentare il centrodestra in questi giorni è la vicenda siciliana e le elezioni del prossimo 5 novembre. Il passo in avanti di Miccichè, che nella giornata di venerdì sembrava avesse chiuso la porta al già candidato Nello Musumeci e fosse disponibile a un’alleanza con il partito di Angelino Alfano (Ap), ha spinto l’ex Cavaliere a chiedere delucidazioni al suo fidatissimo uomo nell’isola.
Di buon mattino il leader azzurro ha preso il cellulare e composto il numero del suo coordinatore in Sicilia: «Pronto Gianfranco, cosa sta succedendo? In questo momento non dobbiamo chiudere porte a nessuno, ma dobbiamo privilegiare il centrodestra». Dall’altro capo Miccichè ha replicato: «Presidente, io non sono contro Musumeci, io sono contro Musumeci quando dice “no” ad Alfano e pone condizioni da noi inaccettabili».
Dalle parti di Arcore non avrebbero digerito l’atteggiamento di Giorgia Meloni, contraria a un’alleanza locale con Alfano. Anche perché, spiegano a taccuini chiusi, «in Sicilia non può escludere Alfano che vale il 10%».
Berlusconi preferisce non scontentare nessuno, soprattutto, in questa fase di pacificazione con Matteo Salvini. Ecco perché avrebbe poi aggiunto: «Gianfranco, d’accordo. Mi fido del tuo ragionamento, ma non dimenticare che la Sicilia influenzerà le elezioni politiche».
La telefonata ha attivato i pontieri azzurri, che si sono subito messi all’opera per distendere gli animi fra la galassia azzurra e l’inner circle di Nello Musumeci. Francesco Scoma, senatore di FI e fra i pontieri, ha subito messo a verbale: «Non vogliamo chiudere la porta a nessuna ipotesi». Insomma, la candidatura di Musumeci resta in campo. Anche perché, confidano, ad Arcore gira un sondaggio che attesterebbe la coalizione con alla guida Musumeci al 42%. Una percentuale che assicurerebbe la vittoria al centrodestra alle regionali.
Dalle parti di Alfano le carte restano ufficialmente coperte. Ieri il ministro degli Esteri avrebbe fatto un giro di telefonate con i suoi. Ma la linea al momento è quella di puntare su un candidato centrista. «Perché in Sicilia si vince al centro». E l’identikit riporta a Dore Misuraca, fedelissimo di Alfano e uomo forte nell’isola. Sul web tutte le notizie di politica con aggiornamenti in tempo reale, commenti, video e fotogallery