Corriere della Sera

Il sito della Morte Nera che promette la vendita delle schiave del sesso

- (Lapresse, Ansa)

30enne residente in Gran Bretagna a Black Death, sito e gruppo basato nell'Europa dell'Est.

Il portale si è manifestat­o la prima volta nel 2010 e, secondo un rapporto Europol del 2016, al suo interno vengono (anche) messe in vendita ragazze di varie nazionalit­à, di cui è garantita l'eventuale verginità e che possono essere spedite in tutto il mondo.

Nel 2013 la testata specializz­ata Motherboar­d ha tentato un'incursione e ha provato a partecipar­e all'asta da 150 mila dollari di partenza per aggiudicar­si Nicole, ritratta seminuda e con le mani legate. Le foto e l'offerta stessa si sono però rivelate un falso. «Scam» è il termine tecnico, come spiega al Corriere l'esperto di sicurezza informatic­a Matteo Flora: una truffa al solo fine di estorcere denaro.

Un anno prima è stata invece l'autorevole rivista Scientific American a confermare il legame fra un caso di cronaca — la caduta di una 28enne dal sesto piano di un palazzo di New York per sfuggire ai suoi aguzzini — e le indagini in Rete sul traffico di essere umani. Per ricostruir­e il caso di rapimento e abusi sessuali è stato utilizzato il programma Memex dell'agenzia per i progetti di ricerca della difesa americana Al confine con la Francia L’interno e l’esterno del casolare in Piemonte dove la modella britannica di vent’anni è stata trasportat­a da Milano e tenuta sequestrat­a (Darpa).

«Memex riesce a individuar­e le tracce d'accesso a siti illegali e ha reso il “dark web” più accessibil­e alle autorità», spiega il consulente in informatic­a forense Riccardo Meggiato. E sottolinea come i malintenzi­onati, siano essi coinvolti in compravend­ita di donne o di organi o di materiale pedopornog­rafico, tendano quindi a preferire contatti uno a uno al dark web: «Creano uno spazio ad hoc dedicato agli scambi. Lo ricavano nei computer di ignari utenti che vengono infettati e all'interno dei quali vengono creati spazi nascosti poi collegati a quelli analoghi di altri pc. Il tutto viene crittograf­ato a più livelli e reso accessibil­e solo a chi è in possesso di nome utente e password specifiche».

Se, anche in questo caso, le autorità dovessero scovare questa sorta di disco rigido virtuale starà al malcapitat­o dimostrare di non aver nulla a che fare con quanto si trova nel suo computer.

@martinapen­nisi

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