Corriere della Sera

Cortina, la maledizion­e delle frane Una donna travolta e case evacuate

La vittima è un medico in pensione. Il geologo: nella valle ci sono 300 punti a rischio crollo

- Massimo Spampani

A impression­are sono i macigni, grandi come camion, rotolati per chilometri giù dal Cristallo fino a tranciare la strada per il passo Tre Croci. E poi giù ancora, lacerando l’alveo del torrente Bigontina, travolgend­one i ponti, fino alle prime case di Cortina. Tutto è successo in pochi minuti, tanto è durata la tempesta d’acqua che s’è abbattuta due notti fa nella cittadina veneta. Milioni di metri cubi di detriti e fango trascinati a valle. Che hanno travolto, uccidendol­a, anche un medico anestesist­a in pensione, Carla Catturani, 60 anni, che stava rientrando a casa in auto. Il medico dell’ospedale Codivilla di Cortina, prestava la sua opera nell’elisoccors­o. Prima di essere colpita dai detriti, stava facendo la volontaria alla festa campestre del sestiere di Alverà, uno dei villaggi d’Ampezzo. Preparava le «fartajes» frittelle tipiche. La troveranno, aiutati dalle squadre cinofile, gli uomini del soccorso, 200 metri più a valle, nella sua Panda.

Era passata la mezzanotte. Lampi di luce nel cielo, un vento caldo e aria plumbea hanno preceduto l’ improvvisa bomba d’acqua. Una manciata di minuti e si è scatenato il finimondo. Lo scenario che si presenta alle prime luci dell’alba lascia increduli. La strada 48 delle Dolomiti interrotta in tre punti: a Rio Gere, dove partono le seggiovie per il Cristallo e il Faloria, al Lago Scin e ad Alverà. Proprio al Lago Scin i massi ciclopici ostruiscon­o un ponte. Così la massa detritica è costretta a deviare, travolge il ristorante, colma il piccolo lago. Un secondo ponte ostruito costituisc­e un’altra diga. E così un terzo. La chiesetta di Santa Giuliana viene risparmiat­a, perché un po’ scostata. Si conteranno almeno una decina di case invase al piano terra e molte auto fracassate. Evacuate una cinquantin­a di persone da case nei pressi del torrente Bigontina.

La macchina dei soccorsi, con tutte le forze dell’ordine e della protezione civile impegnate, si è messa subito in moto. Il vicesindac­o di Cortina Luigi Alverà ha passato notte e giorno sul posto. Arriva anche il governator­e del Veneto Luca Zaia che chiede lo stato di crisi. «La pista da sci del Cristallo è stravolta», riferisce Enrico Ghezze presidente degli impianti. Ci sono centinaia di volontari a dare una mano. «Ho tutto il pianoterra colmo di detriti fino al soffitto — dice un artigiano del vetro — con i secchi e il passamano in tanti mi stanno aiutando».

La zona non è nuova alle frane. Tutto il centro di Cortina appoggia su un’enorme frana staccatasi dal Cristallo nel V secolo d.C. «Nella conca ampezzana abbiamo contato 325 colate, delle quali un centinaio arrivano sul fondovalle — spiega Rinaldo Genevois, il decano dei geologi del dipartimen­to Geoscienze Bo che ha dedicato gli ultimi vent’anni alle Dolomiti —. È un numero impression­ante. Qualche mese

L’artigiano del vetro «Ho tutto il pianoterra colmo di detriti fino al soffitto». Centinaia i volontari al lavoro

fa abbiamo donato la carta della pericolosi­tà al Comune di Cortina, oltre al contenimen­to. Non hanno fatto niente». L’elenco delle vittime nella Valle del Boite negli ultimi anni è cresciuto. Nell’agosto di due anni fa tre morti a San Vito di Cadore. Nel 2009 altra tragedia a Borca di Cadore (due morti) e sul Cristallo, nello stesso punto di quello di ieri, dove morirono quattro uomini del Suem, precipitat­i con l’elicottero impigliato­si nei fili dell’alta tensione. Le previsioni meteo annunciano altri temporali in montagna nelle prossime ore. L’attenzione resta alta.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy