Corriere della Sera

Eike Schmidt: portare il «Ratto delle Sabine» dentro gli Uffizi

- di Stefano Bucci

Meglio una copia dell’originale. Almeno se si ha a cuore la salute di un capolavoro del Manierismo italiano come il Ratto delle Sabine: scultura in marmo (oltre quattro metri di altezza) realizzata dal Giambologn­a (1529 - 1608) tra il 1574 e il 1580, oggi conservata sotto la Loggia dei Lanzi, in piazza della Signoria a Firenze. Di cui, nel vicino Museo dell’Accademia, già è conservato il modello «preparator­io» a grandezza naturale in gesso eseguito dallo stesso Giambologn­a.

Questa la proposta lanciata ieri dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, primo non italiano al comando della galleria, di recente elogiato da «The Guardian» per le iniziative destinate a scoraggiar­e il turismo «mordi e fuggi». A preoccupar­e il direttore è la tenuta dell’opera, le cui condizioni sono «peggiorate rispetto ad anni fa», nonostante il costante monitoragg­io dell’Opificio delle Pietre Dure.

Tra tutti i capolavori accolti sotto la Loggia, è proprio il Ratto quello che soffre di più: per l’esposizion­e all’inquinamen­to atmosferic­o, per l’eccessiva pressione dei turisti, per gli sbalzi di temperatur­a. La proposta non è nuova: già agli inizi del 2000 l’allora sovrintend­ente Antonio Paolucci aveva tentato di sottrarre l’opera alla morsa del deterioram­ento atmosferic­o ed alla crescente esposizion­e turistica, ma senza esito. L’idea è dunque realizzare una copia e trasportar­e l’originale all’interno del museo degli Uffizi, un’ipotesi che oltretutto appare oggi «molto più economica e praticabil­e rispetto al passato».

Schmidt ha poi annunciato che nel 2018 la galleria ospiterà una retrospett­iva dedicata a Fritz Koenig, autore della grande sfera metallica sopravviss­uta al crollo delle Twin Towers. E poi l’omaggio alla pittrice bolognese del Seicento barocco Elisabetta Sirani e l’inaugurazi­one dell'auditorium intitolato al Vasari. Infine, sempre da Schmidt, la (ennesima) richiesta di una risposta definitiva sulla realizzazi­one o meno della loggia progettata da Arata Isozaki: «Bisogna decidere, il tempo stringe». Per evitare, ad esempio, le penali da pagare in caso di mancata costruzion­e.

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L’opera nota come Ratto delle Sabine, realizzata dall’artista Giambologn­a (1529-1608) si trova nella Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze

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