I Baustelle: va bene il pop, ma con il mito del successo si rischia un appiattimento generale
chiacchiera col pubblico durante il concerto che stanno portando in giro per l’Italia (doppio finale con il 9 settembre al Carroponte di MilanoSesto e il 16 alla festa dell’Unità di Modena). «Preferisco essere pessimista: tempo fa leggevo sul Corriere della Sera un commento sul declino dell’ottimismo nell’economia. L’ottimista è quello che attraversa la strada senza guardare», commenta Bianconi. Tristi. «Non riesco a non essere triste quando canto. E ascolto canzoni di una tristezza infinita perché catarticamente mi fanno stare meglio». Nemmeno snob lo disturba. «Paolo Conte dice di non essere snob, ma dandy. A volte volersi tirare fuori dalla mischia è utile».
Non è una contraddizione allora cercare il gancio pop nelle canzoni o sfilare per Gucci come è accaduto all’ultimo Pitti? «Ecco la prova che quelle caratteristiche non sono L’opinione Meglio essere pessimisti Perché l’ottimista è quello che attraversa la strada senza guardare un male, ma aiutano a creare personalità e stile. Sfilare è stato divertente. L’ho fatto per Alessandro Michele (direttore creativo della maison, ndr) che è un nostro fan sin dagli esordi, lui è un visionario».
Per il tour «L’estate, l’amore e la violenza» Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini hanno voluto una messa in scena elegante e semplice: la posizione quasi di profilo di Francesco, il logo del gruppo e dei pannelli luminosi quadrati sullo sfondo e una raccolta di sintetizzatori vintage disposti a semicerchio che i musicisti finiscono per suonare dando le spalle al pubblico. «Sono un collezionista di synth. Nel disco abbiamo usato solo quelli e nessuna tastiera digitale, così abbiamo deciso di portarli anche dal vivo. E sono così belli che volevamo mostrarli anche se questo comporta dare le spalle alla platea quando si suona. L’idea è di ricreare una via di mezzo fra un vecchio laboratorio e lo studio televisivo di “Discoring”».
Il singolo che passa in radio queste settimane è «Betty», ritratto di una ragazza che spesso abbandona la vita reale per quella virtuale. Il videoclip è il debutto di Bianconi alla regia. «Fare il regista era il mio sogno da bambino. Chissà se un giorno arriverò a girare un film come ha fatto Ligabue… Se mai ci riuscissi sarà un thriller, un noir, una storia inquietante».