Rossi vs Marquez La MotoGp riparte dagli antichi nemici
A Brno Marc in pole, Valentino 2° e ottimista: «Sarà dura, ma sono sempre più competitivo»
DAL NOSTRO INVIATO
Il maestro dell’azzardo e il professore di tattica. Marc Marquez e Valentino Rossi, ancora loro. Divisi da qualche mattonella d’asfalto, ma soprattutto da una rivalità infinita che non smetterà mai di bruciare sotto la maschera dei sorrisi di circostanza. Dietro al duello più incandescente c’è un mucchio selvaggio che preme. «Per il podio ce la giochiamo in sei-sette», è il pronostico di Valentino. Che piova, come indicano le previsioni, oppure no — e lo sperano entrambi — la bagarre è assicurata comunque.
La Ducati «alata» proverà a decollare: la notizia, infatti, è il ritorno di Lorenzo. Le diavolerie aerodinamiche dell’ingegner Dall’Igna, per ora riservate solo a lui (Dovizioso non vuole cambiare nulla, va benissimo così), hanno rivitalizzato il maiorchino su un circuito che ama. I rossi tentano l’assalto dalla seconda fila, Viñales da un pelo dietro. Maverick, dopo l’avvio di stagione da Top Gun, viaggia in modalità turistica, confuso su tutto: assetto, gomme, la M1 per lui è diventata rompicapo.
Dall’altra parte del garage il Dottore gongola, avendo capito da un po’ dove andare a parare. Doveva tornare al vecchio telaio, quello dell’anno scorso. Lo ha fatto a partire da Assen e ha ritrovato la vittoria e il gusto di pennellare traiettorie chirurgiche che in qualifica lo hanno portato stabilmente davanti a Viñales. La fiducia si misura nel giro con cui ieri ha sfiorato la pole per 92 millesimi: «Non so come sia riuscito a ottenere tre podi con la moto precedente, è stata una sorpresa anche per me. Ora sono molto più competitivo».
Sul circuito dove è iniziata la favola, Rossi assapora una grande impresa da dedicare ad (Epa) Angel Nieto, il 12+1 volte campione del mondo scomparso giovedì: «Correremo per lui, sono sicuro che anche nelle classi più piccole, di cui era il re, tutti daranno più del massimo». In una classifica cortissima il numero 46 vede pericoli arrivare da ogni direzione: «La Honda è favorita, Marquez più di Pedrosa. Dopo i test sono cresciuti e mi preoccupano, ma devo stare attento anche alle Ducati. Lorenzo mi sembra leggermente più veloce di Dovizioso».
L’ex socio in Yamaha ha svelato i segreti della nuova carena a biplano, una pensata intelligente per rispondere al divieto di montare le ali esterne, voluto dai costruttori giapponesi: aumenta la stabilità della
Bagarre Il Dottore: «Honda favorita, ma occhio anche alle Ducati» L’incognita pioggia
Desmosedici soprattutto in curva e in frenata. Ma c’è una controindicazione da non sottovalutare, la spiega Lorenzo: «L’anteriore va meglio, ma sul rettilineo perdevo 6-7 km/h rispetto a Dovizioso».
Dettagli che possono fare la differenza in un campionato così equilibrato, a patto che Marquez non torni il cannibale di una volta. MM ha spazzolato i cordoli con l’agilità di uno stunt man. Tentativi per scoprire il limite, che confermano la crescita della Honda: «Ora posso prendermi di nuovo dei rischi, riesco a guidare in maniera più aggressiva. Valentino? In gara è sempre più forte che al sabato». Fine dei convenevoli, oggi si fa sul serio.