Corriere della Sera

«Trafugati nomi e password» L’hacker anche nel blog di Grillo

- Cesare Zapperi

Un’altra incursione. E altre frasi beffarde: «Eccoci qui cari vecchi amici, facciamo un salto nel passato: riconoscet­e questi Apt?». Rogue_O, l’hacker che da mercoledì si è introdotto più volte nella piattaform­a Rousseau, è tornato a colpire. E stavolta ha scelto di fare quattro passi, informatic­i naturalmen­te, dentro il blog di Beppe Grillo.

Su Twitter, per dare dimostrazi­one della sua capacità a farsi beffe degli sbarrament­i che dovrebbero tenerlo alla larga dai dati sensibili del mondo del Movimento 5 Stelle, ha pubblicato nomi, account e password di accesso delle persone dello staff abilitate a entrare nel blog. Alcuni riferiment­i sono superati (come quelli che fanno riferiment­o a persone che non lavorano più per la Casaleggio Associati), altri sono cambiati. Resta che ancora una volta, come in un gioco a rimpiattin­o, in cui giorno dopo giorno si mostra la capacità di poter fare dei danni e di alzare sempre di più la posta, Rogue-O rende evidente la vulnerabil­ità del sistema.

Anche ieri a rendere nota la nuova incursione è stato un ex collaborat­ore della Casaleggio, David Puente. «Riconosco i dati — ha scritto sul suo blog — sono quelli relativi agli account presenti nella piattaform­a dei commenti del blog di Beppe Grillo». Noto come blogger e debunker (cacciatore di bufale informatic­he), conosce molto bene la macchina. Nel tweet dell’hacker ha rivisto una password che usava nel 2007 («quando ero giovane e inesperto»). E da qui ha tratto la convinzion­e che la violazione del data base non abbia riguardato solo Rousseau ma anche il blog.

Rogue_O ha rivelato anche informazio­ni di cui erano a conoscenza pochissime persone. «Comprese alcune parole — ha aggiunto Puente — che usavamo nel team in maniera scherzosa tra di noi». Ma chi è che può essere così addentro alle segrete cose? Il sospetto è che si tratti di qualcuno che ha lavorato per la Casaleggio. Magari anche fino a non molto tempo fa perché alcuni dati sono dei primi mesi del 2017. Il mistero rimane, anche se da Milano tutto tace.

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