«Hollywood in Puglia Così salverò gli ulivi attaccati dalla xylella»
Il premio Oscar Mirren pronta a invitare Brad Pitt e Richard Gere nella sua masseria
Con il fazzoletto della Coldiretti legato al collo e con gli occhi lucidi a dire «vi prego, aiutiamo il Salento a salvare gli ulivi che muoiono».
Eccola, la Helen Mirren che non ti aspetti. Il premio Oscar che vinse la statuetta con «The Queen» nei panni della regina Elisabetta d’Inghilterra, vuole farsi portavoce di un’adozione a distanza degli ulivi attaccati dal batterio killer della xylella. Vuole chiedere aiuto ai suoi amici star di Hollywood perché il mondo non dimentichi «queste terre così ricche di cultura e di storia e queste piante che sono simboli millenari e patrimonio d’arte del mondo intero».
E per annunciare tutto questo, due giorni fa, lei - The Queen - ha scelto come sfondo il tronco millenario di «Regina», uno degli ulivi più antichi del mondo che ha 2000 anni di vita passati nella frazione Vernole di Strudà (Lecce).
Fino a marzo Regina aveva i giorni contati. Oggi sappiamo che forse si salverà perché è stato innestato con una varietà di ulivo più resistente e l’innesto ha attecchito: «Per ora questo è l’unico modo conosciuto di salvare il tronco e far ricrescere la chioma perché per il batterio della xylella non c’è cura» dice Giuseppe Brillante, il direttore della Coldiretti di Lecce.
È stato lui, assieme al suo presidente Pantaleo Piccinni, ad accompagnare l’attrice, 72 anni, fra gli ulivi malati e spiegarle l’agonia che quelle piante stanno vivendo da anni. E lei - che in quell’area del Salento ha comprato e ristrutturato un’antica masseria dove passa alcuni mesi all’anno - si è commossa fino alle lacrime. Si è perfino sentita un po’ in colpa, confessa, perché «all’inizio non avevo capito che la xylella fosse un problema così devastante. Pensavo: ma sì, passerà, si potrà fare qualcosa. E invece siamo arrivati a questo punto, uno spettacolo molto più che triste».
Nei suoi terreni, coltivati per lo più a melograni, ci sono anche 80 ulivi, qualcuno si è ammalato ma la situazione è sempre stata sotto controllo. Lo choc è stato vedere i rami secchi delle aree del Leccese, specie quelli delle piante secolari e millenarie. «Sotto l’ombra di queste piante c’è la storia, la cultura, ci sono secoli di umanità. Forse ai piedi di Regina sono passati gli imperatori, queste piante avranno visto i soldati romani, i progressi dell’agricoltura. Pensare che stanno morendo è pazzesco».
Poi il pensiero ai suoi colleghi hollywoodiani, perché adottino, come ha fatto lei con Regina, gli altri quattro alberi bimillenari dell’uliveto di Vernole (il Re, la Cascata, il Faraone e il Leone)e i moltissimi ulivi centenari (nella sola provincia di Lecce ce ne sono 500 mila ultrasecolari).
Ha già contattato qualcuno? chiediamo. «No, ma io credo molto nel potere della comunicazione e delle parole. La consapevolezza crea consenso e io so che, quando sapranno, alcuni miei colleghi potrebbero aderire all’appello». Helen non fa nomi ma fra chi potrebbe schierarsi con lei nella causa anti xylella c’è probabilmente l’amico Richard Gere, già ospite in passato nella sua masseria. E c’è chi è convinto che un altro suo amico, Brad Pitt, sarà «padre adottivo» di un ulivo millenario, forse già a settembre quando arriverà in Italia per il Festival di Venezia.
Se le chiedi che cosa serve per provare a salvare quel che resta degli ulivi attaccati dal batterio killer, il premio Oscar e tre volte Golden Globe risponde che «ci vorrebbero prima di tutto gli aiuti economici per gli agricoltori e poi buone pratiche per ricominciare, contando sempre sulla consapevolezza e la conoscenza del problema e sperando che l’Europa cancelli il divieto assurdo di reimpiantare gli ulivi. Il Salento - chiude - ha bisogno di più futuro».
Lacrime e appelli L’attrice: l’informazione crea consenso, i miei colleghi potrebbero aderire all’appello