L’Inter è già una bella idea, Spalletti aspetta 2-3 innesti
Nella vittoria sul Villarreal il ritorno di Icardi e un buon Borja Valero: oggi arriva Dalbert, domani Emre Mor
L’Inter è una bella idea, può diventare affascinante se completata con due-tre pezzi giusti. Non è poco, ma neanche una missione impossibile. Il calcio d’agosto, privo di pressioni e nervosismo, è uno specchio bugiardo e allo stesso tempo valido per intuire i progetti. Nella calura afosa del Riviera delle Palme, davanti a 14 mila tifosi, i nerazzurri vincono 3-1 contro il Villarreal e ritrovano dopo quasi tre mesi d’assenza il capitano Mauro Icardi, decisivo con una sua incursione nel terzo gol.
Il risultato conta niente, restano due chiare impressioni: l’Inter è una squadra ed è la squadra di Spalletti. Si vede nei movimenti, nella ricerca di trame non prolungate, nei palloni aperti sulle fasce a invogliare le partenze degli esterni e nelle veloci verticalizzazioni centrali a innescare la punta. È giustamente ripetitiva, così da mandare in fretta a memoria schemi. Un gioco pratico, gestito dall’essenzialità di Borja Valero. Lo spagnolo davanti alla difesa scambia spesso la posizione con Gagliardini che assiste: è Borja però a catalizzare i palloni e a cucire le manovre. Anche il trequartista Joao Mario è chiamato a ripiegare, così le linee di centrocampo e difesa rimangono strette e la mediana sempre troppo densa per gli avversari.
Il gol di Eder (il 4° in precampionato) è lo svolgimento di un tema posto e riproposto. Recupero di Joao Mario, scarico per D’Ambrosio, apertura a Candreva, cross basso in mezzo e chiusura di Eder. Pulito, Convincenti Mauro Icardi festeggia con Brozovic e Jovetic il 3-1 dell’Inter (Ipp) efficace: l’Inter di Spalleti è lì in quell’azione. Ma il Villarreal è squadra vera. «Il sottomarino giallo» riemerge con una rete di Soldado, favorita da una sporca ribattuta di Handanovic sul tiro di Sansone, ex Sassuolo.
I gol non sono mai casuali, sempre frutto di un errore. E qui c’è da capire cosa vuole essere l’Inter. La coppia Miranda-Skriniar è discreta, difetta però in reattività e palleggio: un altro centrale occorre. Oggi arriverà il terzino sinistro Dalbert dal Nizza, un’operazione chiusa per 20 milioni. Davanti è atteso domani il turco del Borussia Dortmund Emre Mor (ai tedeschi andranno 15 milioni), un esterno alto per avere una soluzione in più. Poi si aspetterà Schick, sempre che i controlli medici previsti in settimana diano l’esito sperato.
Più di tutto però c’era voglia di Mauro Icardi, assente dal 14 maggio. Quando è entrato a mezz’ora dalla fine, insieme a Gabigol, lo stadio è esploso in un boato. Il primo assaggio di stagione per il capitano, buono per provare lo scatto e iniziare a inserirsi nell’ingranaggio di Spalletti. Gira anche intorno a lui il progetto Inter che può diventare qualcosa di compiuto solo con i suoi gol. Dopo la bella rete di Jovetic, è stato proprio Icardi a imbeccare Brozovic per il 3-1. Il capitano è tornato, si è visto. E fa sempre una bella differenza.