«F-35, costi doppi e ritardi ma il piano deve continuare »
La denuncia della Corte dei conti sul progetto dei super-caccia
Costi unitari per ogni cacciabombardiere «praticamente raddoppiati» da 69 milioni dollari a 130,6 milioni di dollari, ritardi di «almeno cinque anni» rispetto alla previsioni e un ritorno in posti di lavoro inferiore anche rispetto alle aspettative meno favorevoli. Ma ritirarsi o ridimensionare ulteriormente il programma F-35, dopo tutto quello che l’Italia ha investito finora — 4,1 miliardi al 2017 — sarebbe un errore dal punto di visto economico. Sul contestato programma F-35 arriva l’audit della Corte dei Conti, che conclude, nonostante le criticità evidenziate, con la raccomandazione, molto vicina alla posizione della Difesa, di proseguire, in «una logica di continuità».
L’analisi della magistratura contabile riaccende le critiche di chi è da sempre contrario. I 5 Stelle con Alessandro Di Battista attaccano i «vili traditori della Patria»: «È sempre la stessa storia. Ci fanno entrare in progetti fallimentari (Tav, Tap, guerra in Afghanistan, programma F-35), poi ci dicono che si sono sbagliati ma è tardi per uscire perché i costi sarebbero esagerati». «Il programma meriterebbe di essere rottamato», dice Arturo