Corriere della Sera

Vendita Alitalia, l’opzione «zero»

I compratori dovranno prima rimborsare i 600 milioni del prestito ponte

- Fabio Savelli

ROMA La premessa: difficilme­nte resterà qualcosa in cassa ai commissari di Alitalia per rimborsare creditori e fornitori. Chi la comprerà — per intero (come auspica il governo) o a pezzi — dovrà rimborsare i 600 milioni di debiti del prestito-ponte dello Stato. Fonti vicine al dossier descrivono come irrealisti­ca la possibilit­à di un ristoro anche per i fornitori, gli obbligazio­nisti e gli ex azionisti. Saranno tutelati i 12.500 lavoratori per la parte relativa al trattament­o di fine rapporto.

Ieri sono stati due i soggetti che hanno avuto accesso ai conti di Alitalia: uno per il lotto totale, l’altro per l’handling (i servizi a terra). È prematuro capire quanti pretendent­i si presentera­nno alla gara. Gli interrogat­ivi sono soprattutt­o sulla parte relativa ai servizi a terra. I commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari e Luigi Gubitosi — in base alle manifestaz­ioni di interesse pervenute nella prima fase — ritengono necessario valorizzar­e anche questo segmento. Sono quasi 5 mila gli addetti di Alitalia che lavorano a terra, con una parte dominante a Roma Fiumicino.

Proprio lo scalo capitolino, gestito da Aeroporti di Roma sta facendo registrare ricavi in crescita a doppia cifra. Roma sta calamitand­o turisti come non mai, anche per effetto dello spostament­o delle strategie dei vettori low-cost. Come Ryanair, che ha avuto solo recentemen­te la facoltà di atterrare a Fiumicino. Un terzo dei servizi a terra di Fiumicino li garantisce Alitalia. In sostanza la compagnia scivolata in amministra­zione straordina­ria vende anche agli altri vettori i propri servizi di check-in e di trasporto bagagli. È chiaro che gli unici

potenzialm­ente interessat­i sono gli handler come Swissport nato da una costola di Swissair finita in stato pre-fallimenta­re e scorporata a seguito dell’acquisizio­ne da parte di Lufthansa. Sembra una partita secondaria, invece non lo è. Perché il costo sociale senza una valorizzaz­ione dell’handling rischia di essere altissimo a pochi mesi dalle elezioni politiche. Senza un’offerta congrua, che comprenda anche una parte del personale, c’è il rischio di un prolungame­nto della gestione commissari­ale fino al 2018.

Per la parte di trasporto aereo (che comprende flotta, personale di volo, il 25% del programma ad alta fedeltà MilleMigli­a) ci sarebbero diversi pretendent­i. Ma anche qui sarà difficile evitare lo spezzatino. Lufthansa vuole il ricco mercato del Nord Italia e con Alitalia proseguire­bbe la sua crescita per linee esterne. Nella partita potrebbe coinvolger­e anche l’ex socio Etihad, con cui ha firmato uno storico accordo di fornitura di catering e con la quale co-gestisce il vettore (in perdita) Air Berlin. Air France sta lanciando un aumento di capitale per prendersi il 31% di Virgin Atlantic imbarcando anche l’americana Delta e il socio cinese China Eastern con il 10% (senza malumori da parte del presidente Emmanuel Macron).

I servizi a terra Il nodo della cessione dei servizi a terra, che conta circa 5 mila dipendenti

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy