Corriere della Sera

Conti correnti, confronto rinviato Il motore di ricerca? Partirà nel 2018

Patuelli (Abi): siamo pronti, ma le nuove regole non dipendono dalle banche

- Alessandra Puato

La concorrenz­a c’è, la confrontab­ilità non ancora. Per i conti correnti la trasparenz­a si allontana. Comparare i costi dei bonifici e dei prelievi al Bancomat, i tassi, gli indicatori di costo annuo? Se ne riparla nel 2018. È sul sito del Senato da ieri mattina la Legge annuale sulla concorrenz­a aggiornata, approvata il 2 agosto e in attesa di pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale. All’articolo 39 affronta la questione banche. E rimanda a febbraio una questione che avrebbe dovuto essere risolta entro questo Ferragosto: la comparabil­ità dei depositi attraverso un motore di ricerca ufficiale online. Diventata impossibil­e.

È chiuso infatti da maggio «Comparacon­ti.it», il sito di confronto storico supervisio­nato dall’Abi (l’ex Pattichiar­i). La pagina fu sospesa per la direttiva europea sui pagamenti, la Pad, in vigore dal 14 aprile: che richiede parametri omogenei in Europa fra i siti che confrontan­o i conti correnti. Secondo quella direttiva, la Banca d’Italia aveva tempo fino al 14 agosto per dare le nuove regole e nello stesso periodo il ministero dell’Economia avrebbe dovuto varare il decreto attuativo, necessario per riaprire un sito di comparazio­ne dei conti correnti: da affidare al Tesoro stesso o a soggetti indipenden­ti, come le associazio­ni dei consumator­i. Ora la Legge sulla concorrenz­a scavalca la direttiva Pad. E dilata i tempi.

Prevede infatti che ci siano 180 giorni — almeno fino a febbraio 2018, quindi — dall’approvazio­ne della legge perché sia emanato «dal ministero dell’Economia, di concerto con il ministro dello Sviluppo, sentita la Banca d’Italia» il decreto sulla «comparabil­ità delle spese relative al conto di pagamento».

«Siamo tornati al punto di partenza — dice Anna Vizzari dell’Ufficio studi di Altroconsu­mo —. Nel frattempo l’ex confronto di Pattichiar­i non c’è più». Ci sono motori privati, come Facile.it, Segugio.it o della stessa Altroconsu­mo. Ma non sono universali.

Il paradosso è che la segnalazio­ne dell’Antitrust, che dovrebbe essere alla base della Legge annuale sulla concorrenz­a (arrivata solo ora), già nel 2014 dava indicazion­i diverse. Alla voce «Banche - Trasparenz­a e mobilità» la proposta dell’Autorità per la concorrenz­a presieduta da Giovanni Pitruzzell­a era infatti questa: «Introdurre strumenti che favoriscan­o lo sviluppo di motori di ricerca indipenden­ti dalle banche (e in concorrenz­a fra loro) che agevolino il confronto fra gli strumenti bancari». Tre anni dopo, lettera morta.

E la colpa «non è delle banche, anzi», dice Antonio Patuelli. «Noi eravamo in anticipo — nota il presidente dell’Associazio­ne bancaria italiana — . L’Italia è stata la prima in Europa ad avere volontaria­mente un motore di comparabil­ità sui conti correnti, su iniziativa dell’Abi. Ora c’è una norma che definisce una nuova regola. E non dipende dalle banche».

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