Boccia riunisce gli industriali a Milano, per i fondi Ue
La spinta di Bonomi e delle territoriali del Nord per il timore di tagli alle risorse per la coesione
MILANO Le Confindustrie del Nord preparano la campagna d’autunno per i fondi Ue sulle «politiche di coesione». Posta in gioco: i finanziamenti europei per le aree meno sviluppate dell’Unione. All’Italia, per intenderci, per il periodo 2014-2020 sono toccati una sessantina di miliardi. Ora, però, gli Stati del Nord Europa vorrebbero tagliare le risorse assegnate a questo capitolo di spesa.
Anche se il 2020 pare lontano, la partita si gioca adesso. Entro la prossima primavera. L’autunno sarà cruciale. Nonostante l’80% dei fondi finiscano al Sud, a prendere l’iniziativa, come si diceva, sono state le Confindustrie del Nord. E il motivo è semplice: spesso questi fondi sono l’unica leva in mano alle Regioni per fare politica industriale sul territorio e investire in infrastrutture. Senza contare che al Nord i fondi si solito vengono impegnati al 100% mentre la stessa cosa non si può dire, purtroppo, per il Mezzogiorno.
Dopo che Carlo Bonomi (presidente di Assolombarda) si era candidato a fare da catalizzatore delle proposte del Nord sul fisco (vedi assemblea di giugno della territoriale di Milano, Monza e Lodi) le Confindustrie di Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna avevano deciso di organizzare un incontro in autunno in Veneto. Una volta compresa la preoccupazione del Nord, la Confindustria nazionale ha deciso di scendere in campo e di organizzare a ottobre a Milano, nella sede di Assolombarda, un incontro dei presidenti regionali di Confindustria con Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per gli Affari europei. Si occupa del dossier Lisa Ferrarini, vicepresidente di Confindustria per i rapporti con l’Europa. Coinvolto anche Stefan Pan, presidente delle rappresentanze regionali di viale dell’Astronomia e vicepresidente responsabile delle Politiche di coesione territoriale di Confindustria. Con Pan, in particolare, le territoriali del Nord hanno preparato un dossier da portare al governo e alla Conferenza Stato-Regioni, presieduta dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Proprio l’Emilia risulta particolarmente attiva su questa partita. «Fa bene la Confindustria a muoversi — supporta l’economista e assessore al coordinamento delle politiche europee dell’Emilia Romagna Patrizio Bianchi —. Le aziende sanno quanto le infrastrutture siano preziose per creare competitività. Certo, se viale Dell’Astronomia cercasse ganci con le altre Confindustrie europee sarebbe utile alla causa. Bisogna poi rompere i cerchi concentrici: le Regioni più forti devono lavorare con le più deboli. Questo vale a livello nazionale ma anche europeo. Anche perché questo metodo potrebbe minare le obiezioni dei Paesi del Nord».
In tutto questo, l’evento organizzato in Veneto dalle Confindustrie del Nord è rimandato. Almeno per il momento.