Paradis e l’uomo cane in una storia surreale
Si chiama Chien non a caso, il film in Piazza ieri al festival: il protagonista, vittima e carnefice, si trasforma in un cane, dopo le sevizie della famiglia e di una società propensa a metodi fascisti. Nel cast del film di Samuel Benchetrit (Il condominio dei cuori infranti) c’è Vanessa Paradis, l’ex moglie di Johnny Depp, a Locarno con la clausola che non avrebbe neanche nominato l’ex marito. Nel racconto, che richiama un film di Ferreri («Lo conosco, lui è stato un maestro dell’assurdo» dice il regista) lei è la moglie che si divide perché il marito non è un cinico: «La donna — dice — usa la scusa di una malattia perché non ha coraggio; ma non generalizzo, ad alcune l’uomo piace cinico, ad altre no». A lei è piaciuta molto la sceneggiatura, ispirata a un libro dello stesso regista, e ha apprezzato anche il suo modo di dirigere: «Un uomo con molta attenzione per gli attori, cura per ogni dettaglio». In una storia surreale e disumana per lo straordinario Vincent Macaigne, l’attore che cammina gattoni a quattro zampe, convive in gabbia con un cane e subisce umiliazioni a non finire: «Io ho un cane — dice l’autore — e posso assicurare che gli animali non hanno la violenza degli uomini. Il mio film si svolge a latere del mondo, esprime la disaffezione di un uomo senza ambizioni che diventa un cane, ma resta più umano lui degli uomini che sono ormai carnefici disumanizzati». L’attore è abituato alle fatiche del teatro: «È una storia che ha un valore universale, su cui si possono proiettare molte realtà di oggi: alla base c’è l’accettazione di una sottomissione feroce solo ingentilita da un po’ di humour».