Merkel, lo slogan ottimista
Si accende la corsa elettorale: Angela vola verso il quarto mandato. Berlino rimanda in Grecia 400 profughi
Apoco meno di 50 giorni dal voto, la competizione elettorale in Germania sembra senza storia: Angela Merkel, garante della stabilità, vola verso il quarto mandato. Crollo di fiducia per la Spd.
In Germania si vive bene e Angela Merkel è la garanzia che le cose non cambieranno. È sostanzialmente questo lo slogan minimo con il quale il partito della cancelliera tedesca, la Cdu, va alle elezioni del prossimo 24 settembre. L’ottimismo e la soddisfazione della stabilità, anzi del non cambiamento. In controtendenza con buona parte del resto del mondo occidentale.
Mix vincente, si direbbe, nella Germania d’oggi: a poco meno di cinquanta giorni dall’apertura delle urne, la competizione elettorale sembra ormai senza storia. «La gara per la poltrona principale è finita — sostiene Christian Lindner, il leader dei liberali tedeschi (Fdp) — Angela Merkel rimarrà cancelliera».
Il modello di campagna elettorale che i cristiano-democratici (Cdu) hanno scelto non è nuovo. Già nelle elezioni del 2013, il poster principale era la fotografia delle mani incrociate sul davanti, a forma di cuore, della signora Merkel. La forza tranquilla. Lunedì scorso, il partito ha svelato il poster di quest’anno: una fotografia della cancelliera sorridente e la scritta «Per una Germania nella quale viviamo bene e volentieri». Niente poesia, nessuna aggressività, zero polemiche, poche ambizioni di cambiare le cose. Continuità in mani sperimentate. Lo stesso programma elettorale della Cdu — che alle elezioni si presenta in combinazione con il partito gemello bavarese, la Csu — esclude ogni avventura.
Perché cambiare se le cose funzionano? L’economia va bene, la disoccupazione è ai minimi, la Germania è sempre più rispettata nel mondo. E l’ondata di immigrati arrivata tra il 2015 e il 2016 non si sta ripetendo. Anzi, ieri la Grecia ha annunciato che, sulla base del Trattato di Dublino, accetterà di riprendere un certo numero di profughi che da marzo sono entrati in Europa per la via ellenica e sono poi passati in altri Paesi: Berlino ha chiesto ad Atene di riprenderne 392. D’altra parte, la candidata è vincente. I sondaggi danno stabilmente l’Unione Cdu-Csu con almeno 15 punti di vantaggio sui socialdemocratici della Spd guidati da Martin Schulz. Non solo. Negli ultimi mesi, il protagonismo della cancelliera su ogni scacchiere interno ed estero sta distruggendo anche le basi locali del potere socialdemocratico. Nelle tre elezioni di Land che si sono tenute quest’anno, la Cdu ha sempre vinto e ha spezzato le coalizioni che la Spd aveva con i Verdi, fatto che fa pensare a possibili cambiamenti di maggioranza nel governo nazionale dopo il 24 settembre: non più, se ci saranno i numeri, una Grande Coalizione ma un governo della Cdu-Csu assieme ai liberali se torneranno in Parlamento e forse addirittura ai Verdi. Fin qui, dunque, marcia trionfale di Frau Merkel verso la rielezione.
Il difficile, per la cancelliera, verrà dopo. E non sarà una passeggiata. All’interno, l’economia va liberata dai vincoli che spesso la bloccano. Soprattutto, il nuovo governo e la sua leader dovranno rispondere alle aspettative che sulla Germania ripongono un po’ tutti gli europei e buona parte del mondo: chi è stabile deve esportare stabilità. E qui il gioco sarà duro.
@danilotaino
Elogio della stabilità Il nuovo motto: «Per una Germania nella quale viviamo bene e volentieri»