Risiko Sicilia, Berlusconi sente Alfano e Meloni
Summit ad Arcore con Miccichè: «Contento di avere convinto Silvio ad allargare la coalizione» Ma Casini scommette sull’asse centristi-dem e propone tre candidati: piena sintonia con Angelino
«Sono soddisfatto di esser riuscito a convincere Berlusconi ad allargare la coalizione ad Angelino Alfano». Quando a metà pomeriggio Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia e playmaker delle cose azzurre nell’isola, esce dal cancello di villa San Martino pronuncia queste parole. Sembrerebbe si sia trovato un accordo. Eppure il dado non è ancora tratto: non si conosce il perimetro dell’alleanza, né tantomeno il candidato. Secondo le indiscrezioni filtrate da Arcore, Silvio Berlusconi vuole sì allargare la coalizione ma sarebbe «infastidito» da chi pone come diktat il no ad Alfano.
L’ex Cavaliere desidera riconquistare la Sicilia, «la seconda regione italiana», e dedica una lunga colazione di lavoro alle regionali del prossimo 5 novembre. Al suo fianco l’avvocato Niccolò Ghedini e appunto Miccichè, accompagnato da Gaetano Armao. Si susseguono una serie di telefonate. Berlusconi vuol capire quale sia lo stato dell’arte. A un certo punto Micciché compone il numero di telefono di Angelino Alfano. «Angelino, ti devo passare una persona», è l’incipit. E dall’altro capo: «Pronto Angelino, solo Gianfranco riesce a fare queste cose qui?». Risate e battute, salvo poi conversare per alcuni minuti. «Il tuo elettorato dell’isola è di centrodestra», si serve della moral suasion il leader azzurro. Il ministro degli Esteri però avrebbe tenuto il punto. «È stata una telefonata gradita e amichevole», ha affermato. Ma al momento la discriminante che separa le parti si chiama Matteo Salvini. Alfano infatti non scioglie la riserva: «Il tema non è Forza Italia con cui condividiamo la militanza nel Ppe, ma Salvini da cui tutto ci divide. Noi siamo fermi nel portare avanti una candidatura centrista».
Un risultato però sarebbe stato ottenuto. Il leader azzurro avrebbe ricevuto rassicurazioni da Giorgia Meloni. Nel corso di una telefonata Berlusconi e la leader di FdI avrebbero raggiunto un accordo di massima. Quest’ultima poi ha affermato: «Fratelli d’Italia non è alleabile con il partito di Alfano ma rimandiamo al candidato presidente ogni scelta su possibile proposte politiche civiche di ispirazione sul modello di quanto è accaduto in Liguria». I toni sarebbe stati apprezzati dalle parti di Arcore. In sostanza, si fa filtrare, se Musumeci, candidato in pectore della Meloni, accettasse un’alleanza esclusivamente locale con Ap ci sarebbe il via libera della Meloni. E con molta probabilità Berlusconi, Meloni e Musumeci ne parleranno in un incontro non ancora fissato.
Alla colazione di lavoro prende parte anche Gaetano Armao. Ex assessore, docente diritto amministrativo e avvocato, Armao è lì ufficialmente per presentare una lista civica di imprenditori e uomini del fare. Dal titolo: #Sicilianiindignati, Raccontano che Berlusconi avrebbe gradito il piglio di Armao anche perché la «sua» lista «sarà un altro petalo del centrodestra che ci farà vincere le elezioni». A ogni modo l’ex Cavaliere si augura di sciogliere al più presto il nodo Sicilia. Secondo i rumors, la rosa di nomi del centrodestra si è ristretta a Musumeci e Armao. Con il primo, confidano, favorito al momento sul secondo.
Intanto ieri da Scicli Pier Ferdinando Casini ha aperto a un accordo fra centristi e Pd. «Daremo vita — ha spiegato — a una coalizione tra moderati e progressisti per le prossime elezioni in Sicilia. Alfano è per questa impostazione. Con lui lavoriamo in piena sintonia. A Roma come a Palermo». E con quale candidato? «In campo — dice— ci sono Gianpiero D’Alia, Giovanni La Via e Dore Misuraca»
Nodi nel centrodestra I paletti del ministro a un accordo con Salvini FdI disponibile soltanto all’intesa locale con Ap