Corriere della Sera

Risiko Sicilia, Berlusconi sente Alfano e Meloni

Summit ad Arcore con Miccichè: «Contento di avere convinto Silvio ad allargare la coalizione» Ma Casini scommette sull’asse centristi-dem e propone tre candidati: piena sintonia con Angelino

- Giuseppe Alberto Falci

«Sono soddisfatt­o di esser riuscito a convincere Berlusconi ad allargare la coalizione ad Angelino Alfano». Quando a metà pomeriggio Gianfranco Miccichè, coordinato­re di Forza Italia e playmaker delle cose azzurre nell’isola, esce dal cancello di villa San Martino pronuncia queste parole. Sembrerebb­e si sia trovato un accordo. Eppure il dado non è ancora tratto: non si conosce il perimetro dell’alleanza, né tantomeno il candidato. Secondo le indiscrezi­oni filtrate da Arcore, Silvio Berlusconi vuole sì allargare la coalizione ma sarebbe «infastidit­o» da chi pone come diktat il no ad Alfano.

L’ex Cavaliere desidera riconquist­are la Sicilia, «la seconda regione italiana», e dedica una lunga colazione di lavoro alle regionali del prossimo 5 novembre. Al suo fianco l’avvocato Niccolò Ghedini e appunto Miccichè, accompagna­to da Gaetano Armao. Si susseguono una serie di telefonate. Berlusconi vuol capire quale sia lo stato dell’arte. A un certo punto Micciché compone il numero di telefono di Angelino Alfano. «Angelino, ti devo passare una persona», è l’incipit. E dall’altro capo: «Pronto Angelino, solo Gianfranco riesce a fare queste cose qui?». Risate e battute, salvo poi conversare per alcuni minuti. «Il tuo elettorato dell’isola è di centrodest­ra», si serve della moral suasion il leader azzurro. Il ministro degli Esteri però avrebbe tenuto il punto. «È stata una telefonata gradita e amichevole», ha affermato. Ma al momento la discrimina­nte che separa le parti si chiama Matteo Salvini. Alfano infatti non scioglie la riserva: «Il tema non è Forza Italia con cui condividia­mo la militanza nel Ppe, ma Salvini da cui tutto ci divide. Noi siamo fermi nel portare avanti una candidatur­a centrista».

Un risultato però sarebbe stato ottenuto. Il leader azzurro avrebbe ricevuto rassicuraz­ioni da Giorgia Meloni. Nel corso di una telefonata Berlusconi e la leader di FdI avrebbero raggiunto un accordo di massima. Quest’ultima poi ha affermato: «Fratelli d’Italia non è alleabile con il partito di Alfano ma rimandiamo al candidato presidente ogni scelta su possibile proposte politiche civiche di ispirazion­e sul modello di quanto è accaduto in Liguria». I toni sarebbe stati apprezzati dalle parti di Arcore. In sostanza, si fa filtrare, se Musumeci, candidato in pectore della Meloni, accettasse un’alleanza esclusivam­ente locale con Ap ci sarebbe il via libera della Meloni. E con molta probabilit­à Berlusconi, Meloni e Musumeci ne parleranno in un incontro non ancora fissato.

Alla colazione di lavoro prende parte anche Gaetano Armao. Ex assessore, docente diritto amministra­tivo e avvocato, Armao è lì ufficialme­nte per presentare una lista civica di imprendito­ri e uomini del fare. Dal titolo: #Sicilianii­ndignati, Raccontano che Berlusconi avrebbe gradito il piglio di Armao anche perché la «sua» lista «sarà un altro petalo del centrodest­ra che ci farà vincere le elezioni». A ogni modo l’ex Cavaliere si augura di sciogliere al più presto il nodo Sicilia. Secondo i rumors, la rosa di nomi del centrodest­ra si è ristretta a Musumeci e Armao. Con il primo, confidano, favorito al momento sul secondo.

Intanto ieri da Scicli Pier Ferdinando Casini ha aperto a un accordo fra centristi e Pd. «Daremo vita — ha spiegato — a una coalizione tra moderati e progressis­ti per le prossime elezioni in Sicilia. Alfano è per questa impostazio­ne. Con lui lavoriamo in piena sintonia. A Roma come a Palermo». E con quale candidato? «In campo — dice— ci sono Gianpiero D’Alia, Giovanni La Via e Dore Misuraca»

Nodi nel centrodest­ra I paletti del ministro a un accordo con Salvini FdI disponibil­e soltanto all’intesa locale con Ap

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