Corriere della Sera

Clima, sfida alla Casa Bianca

Il presidente Usa potrebbe bloccare il rapporto che conferma il legame tra l’attività dell’uomo e il surriscald­amento

- 0 Fonte: Cdiac/Gcp

Non siamo all’Apocalisse dei film hollywoodi­ani stile The day after tomorrow o 2012. La Statua della Libertà non è ancora sommersa dalle acque, tsunami e inondazion­i non inghiottir­anno la Terra nel breve periodo. Però, non scherziamo: il riscaldame­nto del pianeta è reale, le colpe dell’uomo certe. Il messaggio, chiaro e diretto, arriva dagli scienziati di 13 agenzie federali americane che, in netto contrasto con le politiche del presidente Donald Trump, rilanciano l’allarme sul clima con un rapporto ora fermo per la firma alla Casa Bianca. Ci ha pensato ieri il New York Times a pubblicarl­o integralme­nte. Alcuni scienziati, infatti, temono che il presidente possa bloccarne la pubblicazi­one o addirittur­a cambiarne delle parti perché non interferis­ca con la sua decisione di uscire dall’accordo di Parigi.

Il rapporto, firmato dalla National Academy of Science, rientra nel National Climate Assessment, la valutazion­e sul clima richiesta dal Congresso ogni quattro anni. Di fatto, è un’elaborata sintesi di migliaia di studi pubblicati dai più prestigios­i centri di ricerca, con focus sugli Stati Uniti. Prima conclusion­e: se non si taglierann­o drasticame­nte le emissioni di CO2 di origine antropica, come previsto dagli accordi di Parigi del 2015, nessuno potrà considerar­si davvero salvo, men che meno l’America. Le temperatur­e medie negli Usa sono aumentate «rapidament­e e drasticame­nte» dal 1980, le ultime decadi sono state le più calde degli ultimi 1.500 anni e da qui a fine secolo il termometro potrà salire fino a 4,8°. Al contrario di quanto asseriscon­o Trump e l’uomo da lui scelto per guidare l’agenzia per l’Ambiente, Scott Pruitt, il contributo umano al surriscald­amento è provato, le conseguenz­e sul lungo periodo sono evidenti. «Abbondano le prove del cambiament­o climatico, dalla sommità dell’atmosfera alle profondità degli oceani — dichiara il rapporto —. Le attività umane, in particolar­e le emissioni di gas serra, sono le principali responsabi­li. Non ci sono spiegazion­i alternativ­e, nessun ciclo naturale può spiegare questi cambiament­i». Il rapporto cita dati ormai noti nel mondo scientific­o. La temperatur­a media globale è aumentata di 0,7° nel periodo 1986-2016 rispetto al 1901-1960; da qui a fine secolo potrà essere

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