L’incognita degli edifici terremotati
Per alcuni studenti, il nuovo anno scolastico potrebbe significare rientrare nella propria scuola dopo il terremoto. Nei giorni scorsi, Miur e governo hanno detto di essere impegnati a «garantire il regolare e ordinato avvio del prossimo anno scolastico nelle regioni colpite dal sisma». Con il decreto Sud che ha sbloccato personale e risorse, ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, anche nel prossimo anno scolastico i dirigenti degli uffici scolastici delle zone colpite dal sisma potranno avvalersi «di tutte le misure che il governo aveva adottato per garantire la regolare prosecuzione nell’anno scolastico 2016-2017 e potrà essere prevista l’istituzione di ulteriori posti di personale docente tenendo conto delle necessità del territorio». Il decreto legge 189 del 2016 prevede infatti che «gli edifici dichiarati parzialmente o totalmente inagibili» potranno beneficiare di «una deroga al numero minimo e massimo di alunni per classe normalmente previsto, per ciascun tipo e grado di scuola». Per gli edifici scolastici danneggiati, il Miur fa sapere che gli uffici scolastici «stanno valutando eventuali criticità, in coordinamento con i Comuni e la struttura commissariale». Ad Amatrice aprirà il nuovo liceo sportivo. E dove le scuole non saranno ancora agibili resteranno i poli temporanei che già lo scorso anno hanno garantito l’anno scolastico. Ma i presidi delle zone terremotate lanciano un grido d’allarme: senza linee guida di riferimento non se la sentono di assumersi la responsabilità di riaprire le scuole.