«Aida» minimalista
Muti: opera di grande intimità, non un musical. C’era Merkel, nessun politico italiano
Aida a Salisburgo è lo spettacolo lirico dell’anno. Quasi quindici minuti di applausi, sarebbero stati di più se Riccardo Muti non avesse fatto cenno con la mano che bastava così. L’allestimento è della videoartista iraniana Shirin Neshat, al suo debutto assoluto, così come lo è stato per il Radames di Francesco Meli, per l’Amonasro di Luca Salsi e per la protagonista Anna Netrebko, la divina del nostro tempo.
Un allestimento minimalista che ha tolto ogni decoratività e gigantismo superficiale, un titolo che alla rassegna musicale più importante del mondo mancava da 37 anni (Karajan). Però c’è un filo di amarezza. «È stato notato da tutti — dice Muti — che la cancelliera tedesca Angela Merkel, amante d’opera, è venuta in Austria per sentire un’opera italiana, diretta da un italiano e con molti cantanti italiani nel cast. Ma non c’era nessun rappresentante fra i politici del nostro Paese». Dopo la prima, cena di gala per centinaia di persone che hanno sborsato centinaia di euro.
La presidente Rabl-Stadler e il nuovo «intendant» Hinterhäuser hanno detto che è un’Aida nuova, Muti ha replicato che non è così: «È l’Aida così come l’ha scritta Verdi». Poi è andato all’incontro per i 175 anni dei Wiener Philharmoniker.