Corriere della Sera

Con me la tirannia è sconfitta dall’amore

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Aida è una donna piena di amore e passione, tormentata nel dover scegliere tra l’uomo che ama, il condottier­o dell’esercito nemico, e la sua gente. Ho sempre detto che amo i caratteri forti, le superdonne. Sul piano musicale, la parte di Aida è straordina­ria e la considero una sfida. L’umanità alla fine prevale sulla forza brutale della politica e della tirannia religiosa. Spesso l’amore tra Aida e Radames non è sufficient­emente chiaro: perché lui la ama quando ha accanto a sé una donna bella e potente come Amneris? Comunque sia, alla fine Radames e Aida decidono di morire insieme in pace con orgoglio e grazia. Aida vive attraverso ogni genere di emozioni, soprattutt­o nelle sue due grandi arie. Ho apprezzato i video: enfatizzan­o l’aspetto della storia dalla parte degli etiopi che nella tradizione sono visti solo come schiavi durante la marcia trionfale. Per il mio debutto non potevo sperare di meglio: a parte i miei colleghi, Muti è un direttore eccezional­e, uno dei pochi che davvero lavora in maniera intensa con noi cantanti. L’ultima volta che lavorammo insieme fu nel 2015 all’Opera di Roma per Manon Lescaut. Ricordo le tensioni dei sindacati, ma quel teatro ha un’acustica bellissima e se me lo chiedesser­o ci tornerei volentieri. Sarà che Puccini in quei giorni mi ha fatto innamorare di Yusif Eyvazov, che a Roma cantava Des Grieux e poi è diventato mio marito nella vita vera.

d Ho sempre detto che adoro i caratteri forti e Aida è una superdonna tormentata nel dover scegliere tra l’uomo che ama e la sua gente Ma alla fine i sentimenti prevalgono sulla forza brutale della politica Netrebko

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