Ripartenza Real, porta a casa anche la Supercoppa
Domato il Manchester United di Mourinho, Ronaldo si vede solo nei minuti finali
Da Cardiff a Skopje, il Real Madrid ricomincia da dove aveva interrotto: due mesi dopo aver annientato la Juventus nella finale Champions, si prende anche la Supercoppa, battendo 2-1 (più due traverse) il Manchester United. Stessa formazione, almeno per dieci undicesimi. Ieri mancava solo lui: Cristiano Ronaldo, l’ex lasciato in panchina da Zidane in attesa di emergenze. È entrato solo nel finale, a risultato compiuto. Al suo posto ha cominciato Bale, un chiaro segnale per Mourinho che lo corteggia da tempo. Il gallese non si muove da Madrid e comunque l’urgenza dello United è altrove, in difesa. E in Pogba, 105 milioni e non dimostrarli.
La «fame» di Zidane non ha fine: in 18 mesi sulla panchina dei blancos ha vinto 1 Liga, 2 Champions, 1 Coppa del mondo per club e 2 Supercoppe. Per il Real è la quarta nella storia, per i club spagnoli l’ottava nelle ultime nove edizioni.
Hanno deciso due gol bellissimi, ma anche facilissimi: al 24’ Carvajal scolpisce un assist al bacio per Casemiro che, sul filo del fuorigioco e abbandonato dal difensore Lindeloef, calcia di sinistro in controbalzo battendo De Gea. Raddoppio al 6’ della ripresa: Isco triangola con Bale come in allenamento e appoggia in rete senza ostacoli il 2-0. Il Manchester si illude al 16’ della ripresa: stavolta l’errore è del portiere Navas che non blocca una conclusione di Matic e offre a Lukaku il gol a porta vuota. A 10’ dalla fine Navas si riscatta deviando un tiro di Rashford che tutti avevano già visto dentro. Nel recupero, anche (Reuters) Fellaini sfiora i «supplementari» e, dall’altra parte, Asensio cerca il 3-1, scongiurato da un prodigio di De Gea.
Partita giocata a ritmi feroci, nonostante i 36 gradi dell’umidissima serata di Skopje, diventata improvvisamente la città del calcio: dopo la Supercoppa, ospiterà due gare europee, compresa quella del Milan del 24 agosto contro lo Shkendija. La Supercoppa va a Zidane ma un po’ anche all’arbitro Rocchi, perfetto e «storico»: ha concesso i primi «cooling break» (le pause per dissetarsi) di questo torneo.
Contro il caldo Caldo e afa combattute con una novità regolamentare: la pausa per dissetarsi