«Cie disumano», governo condannato
La presenza a Bari del Centro di identificazione ed espulsione ha recato un danno di immagine al Comune per via delle condizioni «non dignitose e disumane» con cui fino al 2016 (anno di chiusura del Centro) sono stati trattati i migranti al suo interno. Con questa motivazione la prima sezione civile del Tribunale di Bari ha condannato la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno a pagare un risarcimento di 30 mila euro. «È una decisione che non ha precedenti in Europa», ha sottolineato Luigi Paccione, il legale che con il collega Alessio Carlucci ha presentato ricorso per conto del Comune e della Provincia di Bari.