Corriere della Sera

Atac tra multe e creditori Il capo sarà anche dg ma non c’è il bando Esposti ai pm e a Cantone

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I creditori battono cassa da Atac e adesso il destino del concordato «in bianco» — ovvero la procedura scelta dall’azienda per esorcizzar­e lo spettro del fallimento — è nelle loro mani. Negli ultimi giorni la municipali­zzata del Campidogli­o ha ricevuto un decreto ingiuntivo di 62 milioni di euro da saldare «immediatam­ente» a Cotral spa. Un’azione di recupero credito, 30 milioni di euro (21 più interessi), inviata da Trenitalia. Un’ordinanza del tribunale di Roma con l’obbligo di versare 45 milioni, «senza dilazioni» in due settimane altrimenti via ai pignoramen­ti, a Roma Tpl, la società che gestisce un quinto del trasporto pubblico romano. Più la multa dell’Antitrust da 3,6 milioni per «pratica commercial­e scorretta» relativa alle ferrovie urbane.

E mentre Atac combatte con la crisi, in Campidogli­o entrano gli scatoloni con le 33.040 firme raccolte dai Radicali (un migliaio del Pd) per promuovere il referendum cittadino che vuole mettere a gara il trasporto pubblico aprendo ai privati. «Entro gennaio Raggi dovrà indire la data: tra aprile e giugno», ha detto Riccardo Magi, segretario dei Radicali, incassando l’appoggio del dem (ed ex radicale) Roberto Giachetti: «Mi chiedo se Raggi pensa che i romani abbiano diritto di esprimersi. E qual è la proposta della giunta per trasporti pubblici efficienti».

La replica dell’assessora alla

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