Corriere della Sera

Incarico al fratello dell’assessora È polemica nelle Marche

- Alvise Losi

Nelle Marche la nomina di un fratello diventa un caso politico. Gianni Maggi, capogruppo del M5S in Regione, ha presentato un esposto a Procura, Corte dei conti e Anac dopo che l’architetto Carlo Casini, fratello della vicepresid­ente e assessora regionale ai Lavori pubblici Anna, politica del Pd, è appunto diventato coordinato­re della ricostruzi­one post sismica per Ascoli Piceno e Fermo. Casini era già dipendente regionale e dal giorno del terremoto del 24 agosto 2016 collabora con l’Ufficio speciale per la ricostruzi­one. Solo che, sottolinea Maggi, «i tecnici della giunta ci hanno segnalato di essere stati esclusi dalla selezione, mentre tutti devono poter partecipar­e alle stesse condizioni. Se poi Casini fosse il migliore, bene. Ma non in queste modalità». E anche la Lega ha parlato di «inopportun­ità politica senza precedenti».

L’incarico in realtà è di carattere tecnico, mentre la delibera di giunta datata 24 luglio riguardava l’organizzaz­ione della piramide di comando. «Le nomine le decido io e il curriculum di Casini parla per lui: la scelta non ha a che fare con il cognome», rivendica l’ingegner Cesare Spuri, direttore dell’Ufficio per la ricostruzi­one con un passato in Protezione civile. «È una persona che lavora 12 ore al giorno e per noi è una colonna, con esperienza di 15 anni nel settore. E nel lavorare con noi non fa scatti di carriera, potrebbe guadagnare circa il 20% in più in base ai risultati. Ho parlato con Maggi per dargli la mia chiave di lettura e credo abbia capito e ora proverà a stemperare».

Ma il consiglier­e pentastell­ato insiste con la sua battaglia: «Spuri è tecnico preparato e persona seria, ma forse sente pressioni politiche». E aggiunge: «Queste nomine avvengono sempre in periodi di vacanza, due anni fa accadde con Francesco Comi, segretario regionale del Pd chiamato nell’ufficio legale, e lo scorso giugno con la madre del deputato pd Emanuele Lodolini per un incarico di vicecommis­sario».

Prova a chiudere il caso lo stesso Spuri. «Casini in passato ha evitato di fare concorsi pubblici per dirigente proprio perché la sorella è in politica», spiega l’ingegnere. «È scosso dalla questione e mi ha anche detto di essere disposto a fare un passo indietro, ma sono stato io a impedirgli­elo: se facciamo così poi è finita».

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