La pasticceria riassumerà la mamma di Aurora
La leggerezza, a volte, è pesantezza: il peso più grande. Piccola, chiara, la bara che porterà Aurora alla chiesa di Fossò, paesino del Veneziano, sarà leggera: troppo pochi 8 anni di vita, sempre. Poche assi di legno, nel pomeriggio, chiuderanno il ricordo di una bambina che è vissuta, ha voluto vivere, con e oltre la malattia che l’ha uccisa: il peso infinito per i genitori di Aurora Maniero. Tre anni fa la «bambina più buona d’Italia», malata di leucemia, per il quinto compleanno chiese a tutti di evitare regali e regalini: «Donate qualche soldino a Team for children», associazione che l’aveva seguita e aiutata nel rapido decorso della malattia. Per quel gesto, la padovana Arciconfraternita di Sant’Antonio le attribuì il «Premio bontà». Anche una buona notizia, a volte, porta sollievo zero. Due giorni fa si è saputo che Valentina, mamma di Aurora, ha perso il posto di lavoro da cui era mancata troppe volte, dovendo assistere la figlia. Meno di 24 ore e quell’orizzonte si è capovolto. «La pasticceria Forin è d’accordo nel procedere alla riassunzione della lavoratrice». Poche righe, spedite dal mediatore che ha curato, per conto del laboratorio artigianale padovano, la vertenza avviata da Valentina Maniero. Le ha ricevute Davide Crepaldi, segretario Uilm di Padova. «Ho chiamato Valentina — dice il sindacalista —. Ha detto che sapeva. Non ha voluto aggiungere altro. Le ho detto di chiamare quando se la sentirà. Non è il momento per altro». Silenzio. Non ha parlato Valentina; non il marito, Mirko Maniero. Poca voglia di parole anche per Mauro Forin. Il titolare della pasticceria di Vigonza si limita a confermare al telefono la decisione di riassumere la madre di Aurora, affidandosi a una nota concordata col sindacato. Un passaggio prova a dare senso all’accaduto: «Una piccola azienda artigiana, dopo aver esaurito quanto previsto per legge, maternità, congedo parentale e aspettativa, non ha potuto fare altro che attivare l’indennità di disoccupazione, ultimo ammortizzatore per dare reddito alla lavoratrice». Valentina — che ha ricevuto 12 mila euro dall’«Angelo invisibile», il donatore anonimo raccontato dal Corriere — tornerà al lavoro interrotto per accudire Aurora, bimba più buona d’Italia.