Caro Zumaglini,
Questo giornale, grazie alla passione di Gian Antonio Stella, ha raccontato mesi fa quel che stava accadendo a Licata. Dunque, nessun alibi per quanti avrebbero potuto intervenire, a livello locale, regionale o nazionale, e non lo hanno fatto. Era tutto noto, chiaro. Il sindaco è stato ostacolato, isolato, minacciato. Poi, alla fine, i suoi colleghi lo hanno brutalmente messo alla porta. Una prova di cinismo, oltre che di cattiva cultura politica. Lei ha perfettamente ragione: gli interessi personali (dei possessori di villette abusive e dei politici locali) hanno prevalso su quello pubblico, la legalità è stata sconfitta, il messaggio mandato ai giovani è avvilente e pericoloso. Speriamo, però, che ai giovani arrivi anche un altro messaggio: l’Italia è un Paese pieno di problemi, ma anche pieno di gente come l’ormai ex sindaco di Licata, che non sta a guardare, non fa finta di niente e prova invece a fare qualcosa di buono e di utile.
(Giampaolo Tucci)