Il boom dei traslochi agostani (a dispetto delle superstizioni)
Aumentano di quasi un terzo. E molti ritoccano i prezzi. I racconti dei lettori di Corriere.it
Come per ogni momento topico della vita, la saggezza popolare profonde, per il trasloco, una quantità di consigli e superstizioni. Dal pane vecchio che si dovrebbe portare nella nuova casa alla bottiglia d’olio, che invece dev’essere intatta. Una riguarda l’estate: «Ad agosto, né casa né scopa nuova», ammonisce un proverbio diffuso soprattutto al Sud. Una ragione era che, nel Medioevo, i contratti di mezzadria terminavano l’11 novembre, cioè a San Martino (non per caso su molte rive del Po « fà San Marten» vale «traslocare»), e chi se ne andava tre mesi prima poteva solo essere stato licenziato con ignominia, o aver visto fallire il padrone.
Eppure, in realtà, l’estate è la stagione ideale per farlo. D’accordo, fa caldo. Fa, ci scrivono più lettori (alla casella di posta lostintrasloco@corriere.it, che raccoglie le vicende dei vostri cambi di abitazione), molto caldo. E fare su scatoloni e pacchetti può risultare «un’impresa titanica, compreso il fatto che sto al terzo piano senza ascensore. Per fortuna la nuova casa è molto più fresca della vecchia», ci scrive ad esempio la lettrice Francesca Ciuttio di Bra (Cn).
Ma per il caldo ci si può sempre attrezzare; e sulle strade italiane, stima l’Aiti (Associazione Imprese di Traslocatori Italiane, riunisce 100 iscritti sulle 2.500 imprese registrate in tutto il Paese), si muovono nei mesi estivi il 30 per cento in più di camion di traslochi rispetto al resto dell’anno.
Perché? I vantaggi sono intuitivi: città vuote, bambini in vacanza, meteo asciutto. «Per noi agosto è un gran mese», sorride il presidente dell’Aiti Luca Lucesole. «Non ci abbronziamo, ma lavoriamo a pieno regime. I principali utenti sono gli uffici, soprattutto pubblici: ad agosto stanno chiusi, e i loro sono spesso traslochi lunghi, scanditi da un cronoprogramma precisissimo. Pensi ad esempio a un ufficio della pubblica amministrazione, o a un tribunale: ogni postazione va scollegata e ricollegata con un tecnico loro, ogni scrivania ha i suoi documenti, spesso ordinati in modo insovvertibile, e quando un dipendente rientra, dopo le ferie, deve trovare tutto a posto il giorno stesso. Anche i trasferimenti dei militari avvengono ad agosto. Credo che un grande ruolo lo giochi il bel tempo: seguire una tabella di marcia è sempre più facile con il sole».
Da militari e toghe possiamo copiare anche noi: prenotare un trasloco ad agosto offre la quasi garanzia che non pioverà, evento che sempre rallenta i lavori. «Gli scatoloni non possono bagnarsi, e i mobili si rovinano. In inverno piove anche per giorni di fila, facendo lievitare i costi». Anche parcheggiare camion e rimorchi è più semplice. «E le ore di luce sono più lunghe, offrendo a chi lavora su motoscale più tempo per lavorare in sicurezza». Altri fattori: più tempo libero (per chi sfrutta le ferie) e quindi meno ansia; bambini facilmente «parcheggiati» altrove;
La mezzadria nel Medioevo I contratti terminavano l’11 novembre. Per chi cambiava prima, l’alone dell’ignominia