Google, salta l’incontro sul caso sessismo
Il mini scandalo sull’ingegnere, poi licenziato, che aveva pubblicato un manifesto sessista. L’ipotesi di una class action delle lavoratrici. L’annullamento dell’incontro sulla diversità di genere a causa di un
leak che provoca inquietudine tra i dipendenti. Google finisce nella bufera, tanto che un editoriale firmato da David Brooks sul New York Times chiede le dimissioni del Ceo Sundor Pichai (foto) perché in base a come ha gestito la crisi non sarebbe adatto alla leadership. Tutto comincia una settimana fa, quando in nota interna James Damore sostiene che le donne sono meno adatte degli uomini, per questioni biologiche, a lavorare nel tech. Damore viene licenziato, ma nel frattempo una sessantina di donne impiegate ed ex pensano di presentare una class action contro Google per sessismo e disparità di trattamento economico. L’azienda decide di fare un incontro aperto a tutti. In programma giovedì scorso, è stato cancellato improvvisamente due ore prima che iniziasse per motivi di sicurezza. Secondo indiscrezioni, infatti, alcune delle domande a cui Pichai e altri manager avrebbero dovuto rispondere sono state pubblicate online con i nomi dei dipendenti (che dovrebbero rimanere anonimi) che le avevano poste. La pubblicazione ha agitato i dipendenti di Google identificati che hanno sollevato timori per la propria sicurezza.