Kondogbia fa un’altra autorete all’Inter
Rompe e non si allena. Spalletti: «Gli avranno fatto delle promesse, ma non ci si comporta così»
C’è chi consuma lo strappo, Kondogbia. E chi prova a forzare la mano per andarsene. Succede a tutte le latitudini. Spinazzola con l’Atalanta per riabbracciare la Juve; Coutinho con il Liverpool (con la proprietà che ribadisce: «Non accetteremo nessuna offerta») e Dembelé con il Borussia Dortmund per andare al Barcellona a raccogliere l’eredità di Neymar. O Ney si prepara all’esordio con il Psg contro il Guingamp visto che i blaugrana hanno concesso il transfer (sono arrivati i soldi, 222 milioni dell’Emiro).
Kondogbia ha rotto di fatto il suo rapporto con l’Inter con un gesto clamoroso: il francese non si è presentato ad Appiano Gentile, ieri mattina, per l’allenamento senza avvisare nessuno, proprio come Dembelé due giorni fa in Germania. «Così non si può fare» riassume Luciano Spalletti. «Kondo» non è stato convocato per l’amichevole di questa sera a Lecce contro il Betis Siviglia, sarà multato, ma probabilmente questo gesto porterà a un’accelerazione dell’addio in direzione Valencia. «Il ragazzo avrà dei ripensamenti, vogliamo capire che cosa gli è successo» aggiunge il tecnico nerazzurro, che riconosce come nella testa del ragazzo ci fosse «l’idea di cambiare aria» e di avergli «fatto qualche promessa» per convincerlo a restare. «Purtroppo però qualcun altro gli ha fatto altre promesse, ma le promesse vanno condivise e vanno fatte anche a noi. Due lire lo abbiamo pagato e non è che lo si possa regalare...». La richiesta è infatti di almeno 30 milioni. «Quello che ha fatto lo farà riflettere, queste cose non si fanno — ribadisce Spalletti —. Al momento non pensiamo di sostituirlo».
Gli obiettivi, per ora, sono altri: la trattativa per Emre Mor vive un momento di impasse, legato alla soluzione del nodo delle commissioni da riconoscere agli agenti. Su Schick, che ieri è tornato ad allenarsi con la Samp, c’è invece la concorrenza del Napoli, della Roma, specie se continueranno le difficoltà per Mahrez, ieri impiegato nell’esordio in Premier League contro l’Arsenal («Ora la decisione spetta al Leicester» ha ribadito il ds giallorosso Monchi), del Monaco e del Paris Saint Germain. I due club francesi sono impegnati nell’affare Mbappé: i parigini hanno offerto 155 milioni più bonus ma i monegaschi puntano al bersaglio grosso, a quota 200 milioni. E, magari, a tenere il giovane fenomeno ancora un anno.
L’altro intreccio tra il Principato e la capitale riguarda Fabinho, un altro pezzo pregiato del club campione di Francia che potrebbe rinforzare il Psg. Una situazione che potrebbe favorire la Juve nella corsa a Matuidi.
I bianconeri, intanto, sono concentrati sulle fasce. E attendono che vada a buon fine il pressing di Spinazzola sull’Atalanta per tornare alla Juve con un anno di anticipo rispetto alla fine del prestito biennale. L’esterno non è stato convocato per l’amichevole di stasera a Valencia e il motivo è da ricercarsi proprio nel mercato. Per tranquillizzare il tecnico Gasperini, i bergamaschi puntano al genoano Laxalt come sostituto. Per ora la Juve fa cassa: Rincon va al Torino per 3 milioni di prestito e 6 milioni di riscatto, obbligatorio dopo il 50% delle gare disputate.