Calcio d’inizio Inzaghi durissimo fa fuori Keita «Voglio giocatori che diano il 100 %»
Si sono guardati negli occhi, lo ha scrutato per bene, ci ha riflettuto sopra, poi Simone Inzaghi ha deciso: Keita, questo Keita, non può giocare. Una scelta sofferta, tormentata, poi in serata l’allenatore della Lazio ha diramato la lista dei convocati: il talentuoso attaccante, destinato per mercato alla Juve, si vedrà la prima grande sfida dell’anno in tv. Non c’è convocazione per lui. Si consolerà con la Juve... Scherzi del destino, li chiamano.
Simone Inzaghi alla vigilia era stato duro con Keita, ma la mancata convocazione, addirittura, non veniva contemplata. La panchina sì, ma l’esclusione non era prevista. Le parole di Simone Inzaghi avevano fatto capire questo: «Se mi accorgerò che Keita potrà dare il cento per cento, avrà la sua chance; altrimenti toccherà a un altro, a uno che avrà più forza e più voglia di lui». Il tono sorprendentemente duro, severo, quasi sferzante, come se l’allenatore non fosse convinto dello stato d’animo del ragazzo. Come se non si fidasse di lui. Così, è successo: convocato Felipe Anderson, seppur malmesso fisicamente, condizionato da un infortunio.
Eppure Inzaghi ha sempre creduto in Keita. Ha lavorato per ricostruire il suo rapporto con lo spogliatoio un anno fa, quando nessuno dei compagni lo sopportava più; lo ha coccolato e rilanciato. Ma ora qualcosa è cambiato: c’è il contratto in scadenza, c’è un futuro che non sarà più a Roma, ci sono gli occhi che tradiscono sentimenti pericolosi. «Conoscete la situazione, ci sono voci, io osservo tutto e tutti, non mi sfugge nulla dei miei calciatori».
Chissà se alla decisione di lasciare a casa Keita ha contribuito anche Lotito, se ha suggerito qualcosa... tra necessità e difficoltà del club chiamato a gestire una situazione effettivamente complicata. Inzaghi è in mezzo a questo caos, cerca di navigare senza subire troppi danni, ma sa che — se andrà male — qualsiasi scelta gli verrà rinfacciata. Come si può
mettere fuori uno così forte? Oppure: come si può mettere dentro uno che sta per andare alla Juve? E tutto questo mentre Keita diventerà soltanto un uomo mercato, perché stanotte le trattative tra Juve e Lazio partiranno sul serio. Potrebbe diventare un braccio di ferro feroce: Marotta con il gradimento del senegalese e l’intenzione di non spendere troppo per un calciatore in scadenza di contratto, Lotito che racconta di non voler scendere sotto i 30 milioni. E, tra i due, un’antipatia nemmeno cordiale.
Una situazione quasi surreale. Finiti gli attaccanti e senza Keita, Inzaghi dirotterà quasi certamente in quella posizione Milinkovic-Savic, una sorta di raccordo tra i 5 di centrocampo (dove dovrebbe essere inserito Luis Alberto) e Immobile. «Per batterli non basta disputare una grande partita, bisogna fare la gara perfetta. Del resto non è un caso se hanno vinto gli ultimi 6 scudetti: sono i migliori. Per la prima volta non avranno Bonucci, uno che stimo moltissimo anche come uomo, però leggo che il dubbio è se a sostituirlo sarà Rugani, Barzagli oppure Benatia: il livello resta altissimo. Ma io voglio provarci, di sicuro giocheremo una partita coraggiosa». Senza Keita, senza i suoi guizzi, ma con giocatori senza altri pensieri in testa che non siano la Juve.