Reati e segreti: la polemica sui confessori
In Australia è gran polemica sul segreto dei confessori con riferimento agli abusi su minori: una delle 85 «raccomandazioni» della Commissione d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sollecita l’adozione di norme che qualifichino come reato la mancata denuncia di un abuso anche se conosciuto in confessione. Ne è venuta una forte protesta da parte di vescovi cattolici e anglicani, che hanno invocato il diritto all’obiezione di coscienza. «Si raccomanda che non vi siano esenzioni accordate al clero a difesa delle confessioni», afferma il rapporto. L’arcivescovo cattolico di Melbourne, Denis Hart, si dice «pronto al carcere». La polemica è giustificata dal gran numero di abusi attribuiti a personale della Chiesa cattolica australiana: fra il 1980 e il 2015 sono state 4.444 le denunce. Ma la questione, già agitata in altri paesi – in Italia per i delitti di mafia – è più teorica che pratica essendo impossibile sottoporre a verifica documentale l’effettiva conoscenza di un abuso confidato in confessione.