Corriere della Sera

Sicilia, Berlusconi avverte gli alleati E a sinistra Mdp vuole andare da solo

Speranza contro il patto Pd-Ap nell’Isola. Alfano chiude sullo ius soli: ora è inopportun­o

- G.A.F.

«In Sicilia occorre che tutti dimostrino di tenere all’unità del centrodest­ra». Dopo giorni Silvio Berlusconi rompe il silenzio. E da Arcore, dove lavora a tamburo battente sull’affaire delle regionali dell’Isola, il leader di Forza Italia verga una nota nel segno dell’unità per sopire gli animi surriscald­ati dei dirigenti azzurri e degli alleati. L’ex premier vuole evitare le rotture che si sono consumate alle Regionali del 2012, quando appunto il centrodest­ra si divise e spianò la strada alla vittoria del centrosini­stra. E, sottolinea in una nota, che «questo è il senso delle elezioni regionali: non una prova generale in vista del confronto nazionale, ma una proposta seria agli elettori per il futuro della Sicilia».

È il momento della riflession­e nelle stanze di Arcore. Il leader di FI è sempre convinto che Armao sia «l’uomo giusto» attorno al quale costruire la coalizione di centrodest­ra. Ma gli sherpa dell’isola riferiscon­o al leader azzurro scenari non certo lusinghier­i. Uno di loro nel corso di una telefonata gli avrebbe detto: «Presidente, con Armao non riusciamo a fare le liste. Cerchiamo di trovare una soluzione di compromess­o». Ove per «compromess­o», confidano, si intende o un ticket Armao-Musumeci, oppure una candidatur­a di Forza Italia che riporta all’ex An Basilio Catanoso, all’europarlam­entare Salvo Pogliese, oppure all’ex ministro Stefania Prestigiac­omo. Insomma tutto è ancora in evoluzione. Da FI infatti leggono con un certo interesse la parole di Angelino Alfano sullo ius soli. Il ministro degli Esteri, intervenen­do al Meeting di Rimini, si è espresso in questi termini: «Noi abbiamo già votato a favore dello ius soli alla Camera e non abbiamo una obiezione di merito se non alcuni emendament­i molto importanti che presentere­mo. Chiediamo una valutazion­e di opportunit­à: perché le cose giuste fatte al momento sbagliato rischiano di diventare sbagliate». Una chiusura su un provvedime­nto, caldeggiat­o dal Pd e dalla sinistra, che potrebbe impattare anche sul match siciliano.

I democrat lavorano a un accordo regionale con le truppe dell’inquilino della Farnesina. L’ipotesi Micari, vale dire quella del rettore dell’università di Palermo, è stata al momento accantonat­a. Da Rimini Alfano non si sbilancia e annota: «Stiamo ancora lavorando sul programma». Segno che sotto traccia Ap starebbe portando una candidatur­a alternativ­a come quella dell’avvocato Nino Caleca. Un profilo in grado di mettere d’accordo democrat e alfaniani.

Eppure in queste ore la sinistra si allontana dal Pd. Mdp e Sinistra italiana rompono gli indugi e si chiamano fuori dall’alleanza di centrosini­stra sul candidato civico Fabrizio Micari. «Con Ap si sta scegliendo di seppellire il centrosini­stra», accusa Roberta Speranza. Le due sigle non accettano che Alfano faccia parte della coalizione e dunque lavorano già a una candidatur­a alternativ­a. Circolano già una serie di nomi. Che vanno da Claudio Fava al deputato siciliano Erasmo Palazzotto. Ma in queste ore il favorito sembra essere il giornalist­a Corradino Mineo.

Il totonomi Da Fava a Palazzotto i possibili nomi per Mdp e SI Ma Mineo è il favorito

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A Rimini Il ministro Angelino Alfano con il segretario della Nato Jens Stoltenber­g

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