Corriere della Sera

Rotterdam, il falso allarme dopo un post «Concerto cancellato per un atto idiota»

Arrestato 22enne: aveva pubblicato una minaccia su Telegram. Scagionato l’autista del furgone

- Elena Tebano

DALLA NOSTRA INVIATA

Nell’atrio del municipio di Rotterdam il busto del generale americano George Marshall avverte i visitatori che «l’unico modo di vincere una guerra è prevenirla». Con il senno di poi non può non suonare beffardo: ieri le minacce che hanno indotto il sindaco Ahmed Aboutaleb ad annullare all’ultimo momento il concerto della band california­na Allah-Las, per prevenire un possibile attentato, si sono rivelate infatti un falso allarme. Ma la scelta dell’amministra­zione della seconda città olandese per popolazion­e è indicativa del clima di paura che si respira in tutta Europa dopo l’attacco a Barcellona.

«È una vergogna terribile adottare misure simili, ma tutte le indicazion­i andavano in questa direzione» ha ammesso il ministro della Giustizia olandese Stef Blok. Le misure di emergenza erano scattate per un messaggio intimidato­rio relativo al concerto pubblicato su Telegram (un’app di messaggist­ica), dopo che già la Guardia Civil spagnola aveva avvertito nel pomeriggio di possibili attacchi proprio in occasione dell’esibizione del gruppo, considerat­o blasfemo da alcuni musulmani per la scelta del nome. Da lì la decisione di cancellare l’evento mezz’ora prima dell’inizio.

Le indagini della polizia di Rotterdam hanno poi permesso di risalire all’autore: uno studente 22enne di nazionalit­à olandese di Zevenberge­n, nel Brabante Settentrio­nale (regione al confine con il Belgio). Alle due di notte una squadra delle forze speciali ha fatto irruzione nella casa in cui il giovane vive con i genitori e lo ha arrestato. Già ieri però è emerso che le sue minacce erano prive di fondamento: «Siamo molto curiosi di sapere perché abbia compiuto questo atto idiota», ha commentato il ministro Blok. Il giovane, in attesa di nuovi interrogat­ori, rimane agli arresti nel comando centrale della polizia di Rotterdam, che si trova proprio dietro al municipio.

Sono stati esclusi legami con il terrorismo anche per l’altra persona arrestata mercoledì: «È stato un caso — ha sintetizza­to ieri il capo della polizia di Rotterdam, Frank Paauw —: la persona sbagliata nel posto sbagliato al momento sbagliato». Sul momento sembrava tutt’altro: «Era a bordo di un van con targa spagnola che si muoveva su e giù nella zona di Maassilo in maniera strana — ricostruis­ce il portavoce della polizia Gijs van Nimwegen —. Uno degli agenti che controllav­ano la zona lo ha fermato, ha visto che era di nazionalit­à spagnola, ubriaco e che aveva nel veicolo le persone uccise negli attentati in Europa nel 2016 Secondo uno studio dell’Università del Maryland sono lo 0,7 per cento delle vittime totali degli attacchi terroristi­ci in tutto il mondo alcune bombole di gas. Fermarlo era un’ovvia misura di precauzion­e». Le verifiche degli artificier­i sul furgone e nella sua casa hanno poi escluso la presenza di ordigni esplosivi. E ieri, tornato sobrio, l’uomo che è un meccanico ha saputo fornire una giustifica­zione plausibile per le bombole. Nel primo pomeriggio il sindaco Aboutaleb, 55 anni, laburista di fede musulmana e origine marocchina (è arrivato in Olanda quando aveva 15 anni e ha mantenuto la doppia cittadinan­za), ha comunicato ufficialme­nte al consiglio della città che «la minaccia si è conclusa». Non il timore diffuso in tutta Europa di nuovi attentati, che porta a reagire immediatam­ente a ogni minima allerta. È un copione che si ripete: già nel 2015 fu cancellata l’amichevole di calcio tra Germania e Olanda ad Hannover per una soffiata su possibili attacchi. Terrorismo è anche questo.

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