«Via i trans dall’esercito»
che sono la base elettorale del partito di Harmeet.
Google ha ribadito ieri di sostenere con forza il diritto dei suoi dipendenti a esprimersi liberamente, ma sostiene di aver mandato a casa Damore per violazione dei codici di condotta aziendali. Ma è ormai chiaro che più che legale e culturale questa sia una battaglia politica. «Pensa che siccome sono una repubblicana non possa essere un avvocato onesto in questo caso? La verità è che la maggior parte dei legali ne sarebbero intimiditi, io no», ribatte Dhillon: «È Google che ha reso questo caso politico licenziando il mio cliente per le sue opinioni, quindi mi sembra appropriato che se ne occupi qualcuno con esperienza politica e l’abitudine a maneggiare casi controversi». A proposito di casi controversi, lei segue anche quello dei College Republicans di Berkeley che hanno fatto causa al campus per la cancellazione di un discorso pubblico dell’opinionista ultra conservatrice Ann Coulter. «Credo – dice – che nei campus e non solo ci sia un tentativo da parte dei liberal di silenziare la voce conservatrice, ma la nostra legge è molto
Donald Trump lo aveva preannunciato con un tweet un mese fa, e le critiche non hanno fermato il presidente degli Stati Uniti nell’intento di bandire i transgender dalle forze armate, revocando la decisione presa dal suo predecessore Barack Obama. Il presidente si appresta a conferire al capo del Pentagono, James Mattis, il potere necessario a bloccare il reclutamento di persone transgender ed estromettere il personale già in servizio. A rivelarlo è il Wall Street Journal.