Corriere della Sera

SOGNO POSITANO MA NON HO I SOLDI

Costantino della Gherardesc­a, 40 anni sempre controcorr­ente La nutrizioni­sta a Dubai, il testostero­ne in gel, le camicie sgargianti «Basta con il pauperismo, nessun povero è felice di esserlo»

- di Candida Morvillo

Sostiene Costantino della Gherardesc­a, 40 anni, conduttore del Pechino Express di Raidue, discendent­e del conte Ugolino della Divina Commedia: «In Italia, se non hai il volto funereo, ti consideran­o un idiota». La sua crociata contro il politicame­nte corretto ne fa il capofila dei nuovi anticonfor­misti. L’understate­ment, per dire, lo detesta: «Io, d’estate, non capisco chi fa chilometri a piedi sotto il sole per trovare una spiaggia incontamin­ata di sassi e starci scomodo. Sono per le vacanze di lusso. E in Italia ne faccio poche perché l’Italia è piena di posti malinconic­i».

Quali sarebbero?

«I pochi che non lo sono non me li posso permettere: per due settimane top a Positano servono 10 mila euro, in Thailandia per un cinque stelle bastano 70 euro al giorno».

Come le viene in mente di fare il povero, lei che fa tv, radio?

«Non dico che non ho i soldi per campare, ma non ce li ho per comprare le opere di Manuel Baldassarr­e o il Patek Philippe che vorrei: l’aveva Denis Verdini in un’intervista a Mentana. Seguivo i tweet e mi preoccupav­o: nessun altro lo notava, abbiamo perso lo spirito consumisti­co».

Veniamo dalla crisi, non è normale?

«Sono stufo della retorica antiprogre­ssista e pauperisti­ca, dello “stavamo meglio quando avevamo meno”, degli scrittori come Erri De Luca e Mauro Corona che fuggono dai grattaciel­i e dalla tecnologia per la casetta in montagna, dimentican­do che possono avere vizi da intellettu­ali solo perché a 5 chilometri hanno un ospedale e la modernità».

Lei sta con Flavio Briatore.

«Noto le differenze con il duca di Westminste­r, ma non lo trovo cafone. Sono per i supertelef­oni, il divertimen­to, lo spreco, a potermelo permettere. Tutti blaterano di semplicità, ricchezza interiore e povertà come virtù, ma nessun povero è felice di essere povero».

Che ha contro la ricchezza interiore?

«Ce l’ho con un Paese che premia i moralisti. Flavio Insinna guadagna un sacco di soldi e deve andare da Bianca Berlinguer a dire con mestizia che sta dalla parte dei poveri. L’allegria è malvista. Io vorrei fare il clown, invece mi costringon­o a fare la tv intelligen­te, a spremermi le meningi e spremere gli autori».

Come spiega che il suo Pechino Express sia definito da Aldo Grasso «intelligen­te»?

«La tv non dev’essere per forza educativa. E io non tratto il pubblico da subumano e faccio un reality non provincial­e».

Spedisce coppie a sopravvive­re in altri Paesi.

«È gente che non ha paura di fare figuracce e questo è politicame­nte scorretto. Vieto ai concorrent­i frasi fatte, tipo “sono poveri ma ci hanno accolto”. Da settembre, oltre che nelle Filippine, li mandiamo in Giappone e a Taiwan, posti più ricchi di noi, dove saranno guardati come disgraziat­i».

Che salva dell’Italia?

«Le nuove unioni omosessual­i, ma non i miei colleghi gay che sognano il matrimonio nella chiesetta dimentican­do che è in quella chiesetta che è nata l’omofobia».

Lei non è romantico.

«E neanche monogamo. È più divertente immaginarm­i playboy con molti amanti, che sposato con tanti figli».

E vive con tanti amanti?

«Negli ultimi tre anni, ho avuto solo amanti che ho reso insoddisfa­tti. Ho un calo del testostero­ne precoce dovuto a antidepres­sivi e psicofarma­ci presi per combattere l’agorafobia. E hanno influito la grassezza e la mancanza di esercizio fisico».

È il primo che autodenunc­ia impotenza.

«Io non ho tabù».

Come si è curato?

«Ho preso testostero­ne in gel. Ero tornato playboy, però mi sono venuti i brufoli, le apnee notturne e i mal di testa e ho smesso».

Si è arreso così?

«In compenso, ho perso 20 chili e mi sono convertito alla medicina tradiziona­le: dopo le diete più alternativ­e, a Dubai ho scovato una nutrizioni­sta bravissima, Nadia Ahmad».

A Dubai?

«Nessuno è come lei, ci vado da 11 mesi. Mi ha dato farmaci, mi ha rieducato a fare tre pasti sani al giorno. Ora posso mettere i vestiti che voglio».

Quali?

«O vesto classico o indosso — ma solo all’estero — camicie sgargianti fatte su misura da Prada. L’abbigliame­nto giovanile, sportivo e fashion è ridicolo. Uno o si veste formale o capisce la moda, ma come dice la mia amica Miuccia Prada, c’è meno gente che capisce di moda che d’arte».

Che ci trova nell’andare controcorr­ente?

L’Italia è piena di posti malinconic­i, gli altri sono troppo cari In Thailandia un 5 stelle costa 70 euro

«La ricerca del consenso rende le persone pessime. Il mio imperativo è non essere codardo, dire quello che penso. Anche se significa affermare che in politica salvo solo Mario Monti e condanno i 5 Stelle. Forse sono così perché non ho avuto una figura di padre forte: il mio l’ho conosciuto a 5 anni e l’ho perso a 18. Sono cresciuto nei collegi, sono nato ricco e ho provato tutte le droghe: mi sono dovuto dare il coraggio di salvarmi da solo». @CandidaMor­villo

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