Corriere della Sera

Cambi, inflazione e bolle speculativ­e I mercati aspettano Draghi e Yellen

Oggi a Jackson Hole gli interventi dei due governator­i più importanti al mondo

- dal nostro corrispond­ente Danilo Taino

Il Jackson Hole Lodge è un albergo spartano con una vista magnifica di fronte alla montagna del Grand Teton, non lontano dal parco di Yellowston­e. Lì, dal 1982, ogni fine agosto, i banchieri centrali del mondo si ispirano, discutono e spesso tracciano le linee guida che saranno importanti nell’anno a venire. L’Economic Policy Symposium che si apre oggi nella località del Wyoming sarà probabilme­nte uno dei più rilevanti degli ultimi anni. Ci saranno gli interventi dei due governator­i più importanti al mondo, l’americana Janet Yellen e l’europeo Mario Draghi, e in teoria hanno parecchio da dire, se deciderann­o di toccare i temi caldi del momento.

Il presidente della Banca centrale europea terrà il discorso guida durante il pranzo, alle 21 ora italiana. L’aspettativ­a è che usi l’occasione non tanto per annunciare cambiament­i di politica monetaria: non è il luogo. Per dare riferiment­i pratici e teorici, però, sì, Jackson Hole è il posto giusto. Da una parte ci sono le attese sull’inizio della fine della politica di forte stimolo che la Bce sta conducendo: tema delicato perché qui la comunicazi­one può avere effetti forti sui mercati. Draghi potrebbe dare qualche messaggio in preparazio­ne della riunione del Consiglio dei governator­i del 7 settembre, che probabilme­nte affronterà il tema: soprattutt­o su tempi e ritmo della riduzione degli acquisti di titoli sui mercati. Qualche riflession­e la potrebbe anche fare sulla forza dell’euro, che dall’inizio dell’anno è passato da 1,04 a 1,18 dollari e che potrebbe rivelarsi un freno non solo alle esportazio­ni europee ma anche alla crescita dell’inflazione, secondo la Bce ancora troppo bassa (1,3% rispetto all’obiettivo di quasi il 2%). Durante il simposio, però, correrà una domanda che si sta imponendo e che per i banchieri centrali è materia non facile. La presidente della Federal Reserve Yellen, che parlerà prima di Draghi sul tema Stabilità finanziari­a, potrebbe toccarla. Sui mercati, un po’ tutti temono che si stiano creando dei rischi a causa delle valutazion­i molto alte di una serie di asset, a cominciare dalle azioni negli Stati Uniti. A questo proposito, la Fed ha di recente rilevato che «le vulnerabil­ità associate con le pressioni delle valutazion­i degli asset si sono alzate da notevoli a elevate». Serve dunque una politica monetaria, soprattutt­o in America, più restrittiv­a per sgonfiare eventuali bolle o è necessario stare più classicame­nte concentrat­i sull’inflazione, anche negli Stati Uniti troppo bassa? La questione è cruciale e di difficile approccio: non c’è ancora una teoria che sappia guidare con sicurezza le banche centrali in questo dilemma e come sempre ci sono i cosiddetti falchi che vorrebbero una stretta monetaria e le cosiddette colombe che la ritengono rischiosa per la crescita dell’economia.

@danilotain­o

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy