Fca ancora record in Piazza Affari Priorità al piano, poi il riassetto
Il faro acceso dalla Consob dopo Great Wall. I timori dei vertici per i rumor
Fca aggiorna il massimo degli ultimi 19 anni in Piazza Affari a 12,49 euro, superando di slancio quota 12,20 euro raggiunta nel 1998. Lo scatto in Borsa — in un anno il titolo è salito del 110% — se da un lato gratifica gli azionisti, dall’altro sta creando più di una preoccupazione all’interno del gruppo, poiché ha messo sotto attenzione il titolo da parte della Consob, l’Autorità che vigila anche sugli eventuali abusi di mercato.
Le Borse, del resto, ascoltano da giorni una girandola di rumor. Prima le voci (presto smentite) di un interesse cinese per il gruppo italo americano, poi le dichiarazioni di Great Wall sull’interesse per il marchio Jeep , seguite da una serie di ritrattazioni che hanno reso poco credibile l’intera vicenda. Fca, allora ancora Fiat, ebbe a che fare con Great Wall nel 2008, accusata di aver palesemente copiato la Panda. Il tribunale vietò la vendita del clone in Europa. Nel futuro di Fca potrà esserci anche un costruttore cinese ma secondo quello si registra in queste ore nel gruppo guidato da Sergio Marchionne è altamente improbabile che possa trattarsi di Great Wall.
Nel frattempo, gli analisti americani ed europei hanno contribuito ad alimentare il rialzo con le revisioni al rialzo del prezzo-obiettivo: Morgan Stanley è passata da 14 a 15 euro, Jefferies da 13 a 19, Exane BNP Paribas da 7,8 a 11,4. Le valutazioni che sono state assegnate da diverse banche d’affari ai vari marchi di Fca possono disorientare i possibili compratori, creando attese eccessive. Jeep è stato valutato 23 miliardi, Alfa Romeo e Maserati altri 15, senza contare il resto. Fca è la stessa di una settimana fa, nulla è cambiato, nessuna alleanza è prevista con General Motors e nessuna con Volkswagen. Marchionne per ora tace e non commenta alcuna indiscrezione. Sono state riprese sue dichiarazioni fatte in occasione dell’ultima semestrale, alla fine di luglio, in cui esprimeva la possibilità di effettuare lo spin off delle tre aziende della componentistica:Magneti Marelli, Comau, Teksid. L’amministratore delegato di Fca ha riconosciuto più volte di valutare se vi erano