L’insider su Saipem e la multa Consob al petroliere siriano
(f.mas.) Il petroliere siriano (con passaporto britannico) Ayman Asfari, ceo del colosso di servizi nell’oil Petrofac, è stato multato dalla Consob per un presunto insider trading su una società italiana, che secondo fonti a conoscenza del dossier dovrebbe essere Saipem. A rivelare la multa — pur senza fare il nome di Saipem — è stata la stessa Petrofac, quotata a Londra. Paradossalmente anche questa notizia è di fatto insider, visto che il bollettino Consob sulla sanzione non è stato ancora pubblicato. Ma Asfari, 59 anni, ha ricevuto la notifica dall’autorità presieduta da Giuseppe Vegas (foto) e ha dovuto informare il gruppo che guida e di cui è azionista. La multa è di 300 mila euro, oltre a un sequestro per 385 mila euro e al divieto di ricoprire incarichi in società quotate italiane per 12 mesi. E si aggiunge all’inchiesta che il Serious Fraud Office ha aperto su Petrofac e Asfari su presunte tangenti per appalti. I dettagli del presunto insider non sono ancora definiti. Secondo Petrofac, «la Consob ha stabilito che un manager della società italiana ha passato un’informazione privilegiata ad Asfari, che l’ha usata per fare trading sui titoli della società». Nella sua nota personale Asfari, dicendosi «scioccato e sorpreso» per la multa, ha precisato che riguarda una «transazione su una società quotata che ho effettuato nel 2012». Non è chiaro quindi se sia legata al profit warning di fine gennaio 2013 che fece crollare Saipem del 34% in un giorno o a un episodio differente. Asfari «contesta vigorosamente» il merito e il fatto che non gli siano stati notificati gli atti così da non aver potuto difendersi — circostanza smentita da ambienti vicini a Consob — e annuncia ricorso: «Posso presentare prove inoppugnabili che quell’incontro non è mai avvenuto». Non avrà comunque problemi a pagare la multa: il suo patrimonio è stimato da Forbes in 1,1 miliardi di dollari.