Bruxelles e Londra: agenti aggrediti «È terrorismo»
In Belgio, un somalo aggredisce in strada due soldati gridando «Allah akbar» e viene ucciso Un uomo attacca e ferisce due agenti davanti a Buckingham Palace: disarmato e arrestato
Ancora paura terrorismo nelle capitali europee. Ieri sera un uomo armato di machete ha attaccato due militari in una via centrale di Bruxelles, poco lontano dalla Grand Place. L’aggressore è stato ucciso, feriti lievemente i due soldati, uno al volto e l’altro alla mano. Prima di colpire aveva urlato «Allah akbar».
A Londra un aggressore con un coltello ha ferito due agenti di polizia davanti a Buckingham Palace. L’assalitore è stato poi arrestato. La residenza della regina Elisabetta è stata messa in «lockdown», cioè in sicurezza. Anche se la sovrana, al momento dell’episodio, non si trovava nel palazzo perché in vacanza a Balmoral, in Scozia. Per le autorità di Bruxelles si tratta di «atto terroristico».
Attacchi quasi simultanei ieri sera a Bruxelles e Londra, dove due uomini armati di coltelli hanno aggredito militari e agenti di polizia. In entrambi i casi gli assalitori sono riusciti solo a ferire leggermente i loro bersagli e sono stati neutralizzati.
A Bruxelles, un trentenne di origine somala ha attaccato due militari. I soldati hanno reagito sparando, l’aggressore è stato ricoverato in gravissime condizioni ed è poi morto in ospedale.
Si tratta di un ennesimo assalto ai militari che, in Francia in Belgio, pattugliano le strade dopo gli attentati terroristici del 2015 e 2016 a Parigi e Bruxelles. Intorno alle 20.20 l’uomo, armato di un machete, è stato sentito urlare «Allah akbar» dal dipendente di un ristorante in boulevard Emile Jacqmain, poco lontano dalla Grande Place cuore della città. Poi l’uomo si è lanciato contro i soldati, ferendone uno al volto e l’altro alla mano. Loro hanno reagito con prontezza, in pochi minuti la situazione è tornata sotto controllo.
Secondo la polizia l’autore dell’attacco non aveva precedenti per fatti di terrorismo e non era conosciuto dai servizi. Il portavoce del borgomastro di Bruxelles-Ville, Philippe Close, ha dichiarato che «è l’atto di un individuo isolato». «Tutto il nostro sostegno ai nostri militari», ha scritto su Twitter il primo ministro belga Charles Michel. Poco dopo una molotov è stata lanciata contro il commissariato del quartiere Marolles, facendo pochi danni e nessun ferito, l’autore del gesto non è stato catturato e non è chiaro se ci sia un movente terroristico o comunque una qualche relazione con l’attacco precedente. Il 20 giugno scorso un 36enne marocchino anche lui sconosciuto ai servizi aveva fatto esplodere una bomba alla stazione centrale di Bruxelles senza riuscire a fare vittime ed era stato subito ucciso dai soldati di pattuglia.
All’incirca un’ora dopo l’attacco di Bruxelles, a Londra un altro uomo con un coltello è stato neutralizzato da due agenti di polizia davanti a Buckingham Palace, la residenza della famiglia reale (ma la regina Elisabetta in questi giorni si trova nella sua residenza estiva di Balmoral, in Scozia). I due poliziotti sono rimasti leggermente feriti ma sono stati curati sul posto e hanno preferito non andare in ospedale. Nessun altro è rimasto coinvolto. Tutta la zona è stata chiusa al pubblico, i numerosi turisti fatti allontanare.
A tarda sera secondo le autorità britanniche non era ancora possibile stabilire se l’evento fosse legato a un movente terroristico o meno. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati in tutta Europa gli attacchi con auto lanciate sulla folla o con coltelli, in particolare contro soldati di pattuglia o agenti di polizia. A parte l’attentato compiuto a Barcellona da una cellula jihadista organizzata, in qualche caso si trattava di terrorismo, come a Levallois-Perret quando un uomo isolato ha attaccato sei militari dell’operazione Sentinelle investendoli con l’auto; in altri casi, come a Marsiglia tre giorni fa, gli inquirenti hanno parlato del «gesto di uno squilibrato».
Contemporanei Tra i due attacchi ai militari di Bruxelles e Londra è passata solo un’ora