Corriere della Sera

«Luca era il nostro piccolo principe» L’addio di Bassano, il grazie al Torino

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Pasqualett­o

Marta si è avvicinata al feretro seduta sulla sedia a rotelle dell’ospedale, una gamba e un braccio ingessati e in mano il microfono della chiesa di San Francesco: «Una sera che eravamo a Barcellona siamo andati a una festa di quartiere, una strada era addobbata con i simboli del Piccolo Principe. L’aereo, la rosa, i pianeti, le stelle. Voglio leggervi un brano del libro che a Luca piaceva tanto…».

E dopo aver letto il brano di Antoine de Saint-Exupéry vicino alla bara di Luca Russo, il fidanzato ucciso nell’attentato della Rambla, Marta Scomazzan ha commosso così le circa duemila persone che ieri hanno voluto dare l’ultimo saluto al giovane ingegnere di Bassano del Grappa: «In questo brano Luca è il piccolo principe di tutti anche se per me lui era un grande principe. Spero che d’ora in poi guardando le stelle vi potrete tutti ricordare di lui. Auguro a tutti voi di provare nella vostra vita almeno la metà delle belle emozioni che Luca ha fatto provare a me in un anno e mezzo».

Con le parole ieri in chiesa sono vibrate anche le note di Song of hope di Lindmark e For You di Alberto Cenci, scelti da Marta per lui.

«Quando abbiamo paura, che l’amore ci avvolga… siamo figli dello stesso universo», ha cantato il grande coro giovanile del quale Marta fa parte. «Non dobbiamo abbandonar­ci alla paura né rassegnarc­i al terrorismo», gli ha fatto eco il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, che ha officiato la cerimonia.

Davanti a lui, con il rappresent­ante del governo, c’era il governator­e del Veneto Luca Zaia: «Luca Russo e Valeria Solesin, due ragazzi straordina­ri strappati a questa terra, i nostri gioielli, non possiamo più accettare di perderne. Questa è una guerra non convenzion­ale che va combattuta… anche perché non vedo ferme condanne dalle moschee».

Accanto alla bara e alla corona del presidente della Repubblica, una delle passioni di Luca: la maglia del Torino con il suo nome e un pallone con le firme di tutti i giocatori granata, oltre a una rappresent­anza in chiesa del club. «Ringrazio il presidente Cairo e l’allenatore Mihajlovic che in questi giorni hanno avuto un’attenzione costante per Luca», ha voluto aggiungere dal pulpito don Andrea Guglielmi, l’abate di Bassano.

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L’omaggio La commozione al funerale di Luca Russo

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