Corriere della Sera

Armi facili da usare nelle città presidiate

- dal nostro inviato a Londra Francesco Battistini

Il terrore corre su un filo di lama. Qualche mese fa, un dirigente di Scotland Yard aveva avvertito che a Londra si stanno intensific­ando gli attacchi all’arma bianca. Pugnali, machete, coltellacc­i. È cominciata qui del resto la truce via del jihadismo senza spari: quattro anni fa, la decapitazi­one d’un soldato nelle strade di Woolwich, una specie di rito sacrifical­e che i due aggressori si filmarono perfino sul telefonino. L’attenzione in questi giorni è alta come in tutte le grandi città europee, nel cielo della capitale inglese ieri pomeriggio volavano elicotteri a monitoragg­io del centro. Ma perché le lame? Come già sul Borough Street in giugno, dove gli assalitori avevano usato strani coltelli color lilla acquistati in particolar­i mall specializz­ate, la polizia britannica pensa che sia questo il tipo d’arma più pratica (e facile da nascondere) in una città molto presidiata, piena di telecamere a circuito chiuso. A luglio, anche due babygang di Harow hanno scelto di sfidare i controlli battendosi a colpi di machete. E il mese prima, lo strano attacco alla folla d’un uomo vicino alla metropolit­ana di Russel Square. Un pazzo, l’hanno subito liquidato. Come quello di Buckingham Palace. Ma abbastanza lucido da sapere che i poliziotti a guardia di Sua Maestà sono più facili da colpire, con una lama e in mezzo ai turisti.

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