Casamicciola, sindaco accusato di abusivismo
Lui si difende: «Vecchie vicende». Periti al lavoro sui danni a Ischia. Sequestro di carte negli uffici tecnici
DAL NOSTRO INVIATO
Con l’acquisizione dei primi documenti nell’ufficio tecnico del Comune, ha preso il via l’inchiesta sul terremoto di Ischia. Il procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli e i pm Michele Caroppoli e Maria Teresa Orlando ipotizzano i reati di omicidio plurimo colposo e crolli colposi. Al momento non ci sono indagati. Si viene invece a sapere che proprio il sindaco di Casamicciola, il comune più colpito, è coinvolto in una vicenda giudiziaria che si trascina da anni su irregolarità edilizie al pari di tanti suoi concittadini. Giovan Battista Castagna è sotto processo a Napoli per presunti abusi edilizi eseguiti nella sua abitazione, nel comune di Lacco Ameno. Le contestazioni si riferiscono al periodo 2003-2007, quando era presidente del Consiglio comunale di Casamicciola. I reati sarebbero quindi ormai prescritti. Il processo, per una serie di rinvii dovuti a questioni procedurali è tuttora in corso davanti al giudice monocratico. Castagna ha sempre respinto gli addebiti. I presunti abusi riguarderebbero, tra l’altro, la realizzazione di un solaio interno, un piano sottostante e una scala interna. «È una vicenda che risale a quando erano vivi mia madre e mio padre. Io sono fiducioso che sarà riconosciuta la mia estraneità ai fatti contestati».
Tornando alle indagini sul terremoto i pm stanno lavorando sull’appartamento di via D’Aloisio e la chiesetta del Purgatorio sotto le cui macerie hanno perso la vita le due vittime del sisma. Dirimente sarà la verifica sul rispetto delle norme antisismiche nelle ristrutturazioni. I pm nomineranno un perito per risalire alle cause morfologiche di vulnerabilità del territorio. Capitolo a parte per la scuola Manzoni ristrutturata undici mesi fa con i fondi della legge di prevenzione sismica e ora inagibile. Castagna sostiene che, in mancanza di questi lavori, il palazzo sarebbe crollato del tutto. Gli inquirenti esamineranno come quei soldi, 1,5 milioni di euro, sono stati spesi per risalire a eventuali truffe. Intanto la procura di Rieti ha annunciato che per alcuni dei crolli ad Accumoli e ad Amatrice ci saranno 12 richieste di rinvio a giudizio.
A giudizio La Procura di Rieti verso dodici rinvii a giudizio per i crolli ad Accumoli e Amatrice