Corriere della Sera

I tesori della cultura strappati al sisma

- Di Paolo Conti

Ci sono gesti che sintetizza­no sforzi immensi. Questa foto è il simbolo del Patrimonio culturale salvato dal terremoto del Centro Italia. Una volta tanto, il sistema-Paese ha funzionato coordinand­osi: le squadre specializz­ate del ministero per i Beni culturali con Protezione civile, Vigili del fuoco, Esercito e Carabinier­i, hanno messo in sicurezza 952 immobili, recuperato 16.946 beni storicoart­istici e archeologi­ci, 9.743 volumi e 4.513 metri di archivi, che custodisco­no la nostra memoria. Sono state mobilitate fabbriche culturali prestigios­e: per esempio l’Istituto superiore per la conservazi­one e il restauro di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto centrale per il restauro del patrimonio librario e archivisti­co, cioè tre eccellenze famose nel mondo. Poi lo sterminato archivio online dei Carabinier­i del Patrimonio culturale, per evitare ogni possibile dispersion­e illegale. Sono stati allestiti depositi temporanei trasformat­i in cliniche del restauro. Certo, non sono mancate le polemiche. Ma il bilancio è imponente ed è frutto dello sforzo di centinaia di storici dell’arte, architetti, archivisti, studiosi, di uomini e donne con diverse divise indosso, che amano le proprie radici: e lavorano per proteggerl­e e consegnarl­e alle nuove generazion­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy