«Apparizioni riconosciute entro l’anno»
«Il riconoscimento delle prime 7 apparizioni di Medjugorje potrebbe arrivare entro l’anno»: l’afferma l’arcivescovo polacco Henryk Hoser che Francesco a febbraio aveva nominato suo «inviato speciale» nella cittadina dell’Erzegovina nota per le apparizioni mariane che vi avverrebbero da 36 anni. È la prima volta che un ecclesiastico incaricato dal Papa di indagare su Medjugorje dà pubblicamente un parere così favorevole a quel fenomeno. L’arcivescovo farà un rapporto a Francesco e anticipa che le sue conclusioni sono «molto positive». Chiarisce che non doveva occuparsi dell’autenticità delle apparizioni ma «indagare sulla situazione pastorale di quella realtà». Ricorda che sulle apparizioni il Papa dispone già del «rapporto della Commissione Ruini», inedito ma del quale si sa che parla con favore delle prime 7 apparizioni ed esprime dubbi sulle altre. Hoser dice che «la Congregazione per la dottrina della fede ha consegnato la documentazione alla Segreteria di Stato che ci sta lavorando». L’arcivescovo ricorda che a Medjugorje vanno in pellegrinaggio ogni anno oltre 2 milioni di persone: «Se le apparizioni saranno riconosciute ciò sarà di grandissimo stimolo per quel centro di spiritualità». A favore del riconoscimento argomenta che «è difficile credere che i sei veggenti mentano da 36 anni» e osserva che «quanto riferiscono è coerente». Hoser ne ha incontrati 4 nella visita alla cittadina: «Sono persone equilibrate, non mentalmente disturbate e i loro matrimoni sono solidi». E i messaggi che la Vergine affiderebbe ai veggenti? «Nei testi non ci sono errori dottrinali».