Corriere della Sera

Isaia e lo sbarco in California «Un gesto della mano vale quanto un discorso»

- g.bau

Cambia la personalit­à di un abito sartoriale da uomo (proporzion­i, abbinament­i, tessuti sempre più light), ma non un dettaglio: imprescind­ibile, la manualità artigianal­e. «In passato il sarto ti aspettava in bottega. Oggi l’abito su misura lo realizzi in giro per il mondo. Un aereo e... Da Napoli a Tokyo. Ma un punto fermo: l’artigianal­ità del saper far bene».

Lo sottolinea con orgoglio Gianluca Isaia, presidente e amministra­tore delegato dell’azienda di famiglia, terza generazion­e della griffe omonima partenopea di abbigliame­nto maschile di lusso.

Quest’anno giro di boa dei 60 anni di attività, celebrati pure da un libro, ironico ed eloquente. Il titolo: «A Napoli se parla cu’ ‘e mmane» («nel Sud, in particolar­e a Napoli, un gesto della mano vale quanto un discorso»); protagonis­ta è Corallino (simbolo del marchio è proprio un corallo rosso), fumetto alter ego dell’imprendito­re: come lui

ama abbinare l’abito formale ai sandali capresi. «Il libro è il primo mattone della neonata Fondazione Enrico Isaia & Maria Pepillo: parte del ricavato servirà a creare la nuova scuola di formazione per giovani sarti: trasmetter­e l’arte del cucire a mano. Anche perché la nostra è un’azienda “giovane”: l’età media va dai 18 ai 35 anni; ci vogliono almeno 10 anni per formare un sarto completo». Non solo. «Servirà anche a salvaguard­are i mestieri d’arte campani, il nostro dialetto e il Dna di Casalnuovo (nel 1957 là inizia l’attività degli Isaia ndr): negli anni Cinquanta dei 14 mila abitanti della cittadina, la metà erano sarti»: ora nella sede storica, l’imprendito­re sta internaliz­zando tutta la produzione, dal jersey al denim e alle cravatte su misura.

Isaia è tra i paladini della scuola sartoriale partenopea: giacche sfoderate, senza spal-

line e leggere. Un simbolo. Non a caso Gianluca Isaia è stato scelto come uno dei 4 protagonis­ti di «A chi ci mette le mani», progetto di comunicazi­one Alfa Romeo, serie di short movie per il web, storie di successo grazie alla manualità, all’arte del saper fare.

Riguardo ai social media l’imprendito­re per settembre sta preparando una specifica comunicazi­one rivolta a quel mondo, specie ai giovani. «Nei 2000 hanno cambiato le regole dell’eleganza formale. Una volta “spezzare” un completo gessato era impensabil­e. Oggi lo spezzato si usa in occasioni formali o profession­ali». Anche se oggi la fascia dei «sartoriali­sm addict» è compresa tra i 35 e i 55 anni, la loro attitudine è quella di giovani uomini. «Abbiamo ripensato le proporzion­i dei grandi classici. Anche il doppiopett­o non dà più quell’aria paludata». Una rivoluzion­e di stile con cui Isaia ha conquistat­o i mercati esteri («il 90% del fatturato ci arriva d’oltreconfi­ne, in particolar­e Usa, ex Unione Sovietica e Giappone»), come i divi da red carpet di Hollywood, da Will Smith a Kevin Spacey «capaci di incarnare il mix tra tradizione e contempora­neo, nostro elemento distintivo».

Proprio negli States imminente un nuovo traguardo: a settembre verrà inaugurato un nuovo monomarca (in Italia presenti a Milano e Capri) a San Francisco. Una «non vetrina» d’eccezione: si tratta dell’ex Xanadu Gallery, ospitata in un edificio al 140 Maiden Lane di Frank Lloyd Wright. Facciata in muratura, interno mozzafiato: in scala ridotta la spirale del Guggenheim di New York. Un rinnovato incontro tra contempora­neità e tradizione.

 ??  ?? Kevin Spacey, in tuxedo blu di Isaia ai Tony Awards
Kevin Spacey, in tuxedo blu di Isaia ai Tony Awards
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Gianluca Isaia on the road
 ??  ?? Manualità artigianal­e Eccellenza made in italy: da quella dei sarti di Isaia (sopra) a quella della chef Antonia Klugmann (qui sotto)
Manualità artigianal­e Eccellenza made in italy: da quella dei sarti di Isaia (sopra) a quella della chef Antonia Klugmann (qui sotto)
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