Ieri&oggi
sembrano un po’ “già visti”, mi interessa di più capire come rendere interessante, bello e sexy un tacco più basso. Le donne ormai sono abituate alle sneaker, che una volta erano da corsa o da palestra e da anni ormai sono una calzatura accettabile per ogni momento o quasi, il fatidico “lifestyle”, no? Le sneaker sono diventate oggetto di desiderio, possono diventarlo tranquillamente anche dei tacchi bassi o intermedi, non solo più portabili ma per me più interessanti dei “tacconi” che le donne hanno già visto mille volte e chissà quanti ne hanno nella scarpiera. Voglio dire, lavoro per Ferragamo dove una scarpa come la Vara con tacco 3 cm o ballerina è diventata un’icona...».
Andrew, inglese americanizzato, ● ● Al centro, nella foto grande, il «tacco F» di Salvatore Ferragamo del 1947. A destra dell’immagine, la versione 2017, in rosa, ricreata da Andrew è un conoscitore profondo dell’Italia, «casa mia, assolutamente». Chi, nella moda globale, lavora nel campo delle calzature finisce comunque per produrre qui (fortunatamente): «L’Italia è un gioiello che offre il meglio di tutto, ho avuto la fortuna di lavorare con un’azienda che aveva i laboratori in Veneto e non ha prezzo la possibilità di arrivare in un’ora e mezzo d’auto in un posto come Cortina. In Italia c’è la bellezza brutale — che non finirà mai di scuotermi nel profondo — del panorama pugliese, c’è il fascino unico della Riviera ligure, la luce di Venezia quando è autunno, c’è un museo come gli Uffizi che è un mondo a parte».